
Il ‘no’ dell’Università all’evento filorusso
L’Università di Torino ha confermato il divieto all’evento intitolato “Storia e legalità internazionale del conflitto Russia – Ucraina”, che prevedeva anche la proiezione di un documentario prodotto da Russia Today (RT). La decisione ha suscitato un acceso dibattito sulla libertà accademica e la potenziale influenza della propaganda straniera all’interno delle istituzioni educative.
Il TAR respinge il ricorso del docente Ugo Mattei
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Piemonte ha respinto il ricorso presentato dal professor Ugo Mattei, docente di diritto civile, il quale contestava il divieto imposto dall’università. Il TAR ha motivato la decisione affermando che il diniego non lede la libertà di insegnamento del docente e non arreca “un pregiudizio per la popolazione studentesca”.
Le motivazioni del TAR e il rischio di manipolazione mediatica
Nelle motivazioni del decreto, i giudici del TAR hanno sottolineato, citando il regolamento dell’Unione Europea numero 350 del 2022, che “la Federazione russa attua una sistematica campagna internazionale di manipolazione dei media e di distorsione dei fatti, nell’intento di rafforzare la sua strategia di destabilizzazione dei paesi limitrofi e dell’Unione e dei suoi Stati membri”. Questa citazione evidenzia la preoccupazione delle autorità riguardo alla potenziale diffusione di disinformazione e propaganda attraverso eventi come quello proposto.
Il ruolo di Russia Today e la propaganda internazionale
Russia Today (RT) è un’emittente finanziata dal governo russo, spesso accusata di diffondere propaganda e disinformazione a sostegno delle politiche del Cremlino. La sua presenza in eventi accademici, come quello proposto all’Università di Torino, solleva interrogativi sulla necessità di proteggere le istituzioni educative dall’influenza di narrazioni distorte e di garantire un ambiente di apprendimento basato su informazioni accurate e verificate.
Riflessioni sulla libertà accademica e la responsabilità delle istituzioni
La vicenda dell’Università di Torino solleva importanti questioni sul delicato equilibrio tra libertà accademica e la responsabilità delle istituzioni di proteggere gli studenti dalla disinformazione e dalla propaganda. Se da un lato è fondamentale garantire la libertà di espressione e di dibattito, dall’altro è necessario vigilare affinché le informazioni presentate siano accurate, verificate e non distorte da interessi politici o ideologici. La decisione del TAR sembra voler privilegiare la tutela degli studenti e la prevenzione della diffusione di narrazioni manipolatorie, in un contesto internazionale caratterizzato da una crescente competizione tra diverse fonti di informazione e da un’intensificazione delle campagne di disinformazione.