
Accuse reciproche e escalation verbale
La vicepresidente del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha lanciato pesanti accuse contro gli Stati Uniti e la Guyana, accusandoli di “attentare alla pace e alla stabilità” della regione. Le dichiarazioni arrivano in risposta alla visita del segretario di Stato americano, Marco Rubio, in Guyana, un evento che Caracas interpreta come un’ingerenza nei propri affari interni e un sostegno alle rivendicazioni guyanesi sul territorio dell’Esequibo. Rodríguez ha definito il presidente guyanese, Mohamed Irfaan Alí, “lo Zelensky dei Caraibi”, insinuando che stia cercando il sostegno degli Stati Uniti per minacciare il Venezuela. La ministra degli Idrocarburi ha ribadito che il Venezuela non rinuncerà ai suoi diritti sulla Guayana Esequiba e non si lascerà intimidire da chi, a suo dire, disprezza il diritto internazionale.
Il contenzioso territoriale sull’Esequibo
Il cuore della disputa tra Venezuela e Guyana è il territorio dell’Esequibo, una regione che comprende circa due terzi del territorio guyanese. Nel 2023, il Venezuela ha annesso unilateralmente l’Esequibo alla propria mappa, una mossa che ha inasprito ulteriormente le tensioni. La questione è attualmente all’esame della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), il massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite. Tuttavia, Caracas non riconosce la giurisdizione della ICJ in questa materia e continua a rivendicare la sovranità sull’Esequibo.
La posta in gioco: petrolio e interessi economici
Oltre alle questioni territoriali, la disputa tra Venezuela e Guyana è alimentata anche dagli ingenti giacimenti di petrolio e gas naturale presenti nelle acque contese. La multinazionale statunitense ExxonMobil opera in questi giacimenti, contribuendo a trasformare la Guyana in una potenza petrolifera emergente. Questo ha attirato l’attenzione e gli interessi di diverse potenze internazionali, inclusi gli Stati Uniti, che vedono nella Guyana un partner strategico nella regione. La presenza di risorse energetiche ha quindi amplificato la portata del conflitto, trasformandolo in una questione geopolitica complessa.
Il ruolo degli Stati Uniti e le implicazioni regionali
La visita del segretario di Stato americano, Marco Rubio, in Guyana è stata interpretata dal Venezuela come un segnale di sostegno incondizionato a Georgetown. Caracas teme che gli Stati Uniti stiano incoraggiando la Guyana ad adottare una linea dura nei negoziati e che stiano fornendo supporto militare per proteggere i propri interessi petroliferi nella regione. La situazione rischia di destabilizzare ulteriormente l’area, con possibili ripercussioni sull’equilibrio geopolitico e sulla cooperazione regionale.
Un conflitto dalle molteplici dimensioni
La disputa tra Venezuela e Guyana è un conflitto complesso, che intreccia questioni territoriali, interessi economici e dinamiche geopolitiche. La retorica aggressiva e le accuse reciproche non fanno che esacerbare le tensioni, rendendo difficile una soluzione pacifica e negoziata. È fondamentale che entrambe le parti si impegnino in un dialogo costruttivo, nel rispetto del diritto internazionale e degli interessi legittimi di ciascuno. La comunità internazionale, e in particolare i paesi della regione, dovrebbero svolgere un ruolo attivo di mediazione, al fine di prevenire un’escalation del conflitto e promuovere una soluzione pacifica e duratura.