
Blitz della Guardia di Finanza contro la frode all’IVA
Nelle prime ore di oggi, la Guardia di Finanza di Torino ha eseguito 13 misure cautelari, emesse dal GIP del Tribunale di Nola (Napoli), su richiesta della Procura Europea, nei confronti di un’associazione a delinquere operante nel settore della commercializzazione e lavorazione delle materie plastiche e dei prodotti chimici per l’industria. L’operazione ha portato anche al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro, corrispondente al profitto illecito derivante dalla frode.
Un sistema di evasione sofisticato
Le indagini hanno rivelato un complesso sistema di evasione dell’IVA, in cui polimeri provenienti da società intermediarie europee venivano introdotti in Italia attraverso una filiera di società “cartiere”. Queste società, dislocate in diverse regioni italiane, avevano il compito di evadere sistematicamente gli obblighi di dichiarazione e versamento dell’IVA. Successivamente, la merce veniva rivenduta sottocosto ad altre società di comodo, intestate a prestanome e prive di reale attività operativa.
Meccanismo della frode e impatto sul mercato
Grazie all’evasione dell’IVA, gli indagati potevano immettere sul mercato i prodotti a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli di riferimento, alterando la concorrenza e danneggiando le imprese oneste. Dal 2018 al 2023, sono state emesse fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di 500 milioni di euro, generando un’evasione dell’IVA di circa 100 milioni di euro.
Accuse e misure cautelari
I reati contestati includono associazione a delinquere finalizzata alla frode IVA, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesse dichiarazioni, omessi versamenti d’imposta e indebite compensazioni. Complessivamente, 52 persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Le 13 misure cautelari eseguite comprendono sei arresti in carcere e sette arresti domiciliari. Inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni nei confronti di 15 persone fisiche e 13 imprese, fino a concorrenza dei 100 milioni di euro.
Il ruolo della Procura Europea
L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Torino su richiesta della Procura Europea, evidenziando l’importanza della cooperazione internazionale per contrastare le frodi che danneggiano il bilancio dell’Unione Europea. La Procura Europea ha competenza specifica per indagare e perseguire reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE, come le frodi IVA transfrontaliere.
Implicazioni per il settore delle materie plastiche
Questa maxi-frode all’IVA mette in luce le vulnerabilità del settore delle materie plastiche e la necessità di controlli più rigorosi per prevenire l’evasione fiscale e la concorrenza sleale. Le aziende che operano correttamente nel settore subiscono un danno significativo a causa di queste pratiche illegali, che distorcono il mercato e compromettono la loro competitività. Le autorità competenti dovranno intensificare gli sforzi per garantire la trasparenza e la legalità nel settore.
Riflessioni sulla lotta all’evasione fiscale
Questa operazione dimostra l’importanza di un’azione coordinata a livello nazionale ed europeo per contrastare l’evasione fiscale e tutelare gli interessi finanziari dell’Unione Europea e degli Stati membri. La frode all’IVA rappresenta un grave danno per l’economia, sottraendo risorse preziose che potrebbero essere utilizzate per finanziare servizi pubblici e investimenti. È fondamentale che le autorità continuino a investire in strumenti e risorse per individuare e perseguire i responsabili di questi crimini economici.