
Un evento speciale per la Primavera dell’Arte a Capodimonte
Il 25 marzo, in occasione della celebrazione dell’Annunciazione del Signore, il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha inaugurato la mostra “L’ospite bolognese. Ludovico Carracci” con l’Annunciazione (1584), un capolavoro proveniente dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna. L’opera rimarrà esposta fino al 15 giugno, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale della Primavera dell’Arte a Capodimonte.
“Dopo Rubens e Baglione, ecco il terzo atteso ospite del mese di marzo che arricchisce ancora di più l’offerta della Primavera dell’arte a Capodimonte: Ludovico Carracci, al quale dedichiamo la sala 6”, ha dichiarato Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco. Questa iniziativa testimonia il costante dialogo tra Capodimonte e importanti istituzioni italiane e internazionali, offrendo al pubblico mostre agili, coinvolgenti e confronti pensati per esaltare il patrimonio artistico.
L’Annunciazione di Ludovico Carracci: un’opera intima e realistica
Ludovico Carracci (1555-1619), sebbene meno presente nelle collezioni napoletane rispetto ai suoi cugini Annibale e Agostino, è un artista di grande importanza. Nella sua Annunciazione, la Vergine è raffigurata mentre legge un libro di preghiere, interrotta dall’angelo che le porge un giglio e le annuncia l’incarnazione divina.
L’opera si distingue per la sua ambientazione intima e realistica: un inginocchiatoio in legno, una cesta di vimini con il cucito, un letto sulla destra e il pavimento in cotto che segna la fuga prospettica. Questi dettagli evocano un ambiente umile, simile a una dimora bolognese dell’epoca. Attraverso la finestra aperta, si intravedono le torri della città e la colomba dello Spirito Santo, che irrompe nella scena.
Un dialogo artistico tra Annunciazioni
Nella sala 6 del Museo di Capodimonte, l’Annunciazione di Ludovico Carracci è esposta in dialogo con altre due opere sullo stesso tema iconografico: un’Annunciazione di Scipione Pulzone (1587) e una di Francesco Curia (1596-1597).
L’opera di Scipione Pulzone, proveniente dalla chiesa di Sant’Angelo in Planciano a Gaeta, raffigura la Vergine interrotta durante la lettura, con uno sfondo che ricorda il golfo di Gaeta. L’Annunciazione di Francesco Curia, invece, ambienta l’episodio sacro nell’elegante portico di una strada cittadina, con colori vivaci e dettagli che rivelano l’influenza degli artisti fiamminghi.
Questo confronto tra opere permette ai visitatori di apprezzare le diverse interpretazioni del tema dell’Annunciazione nel contesto artistico del Cinquecento, evidenziando le peculiarità stilistiche di ciascun artista e le influenze culturali del loro tempo.
Un’occasione per riscoprire Ludovico Carracci e il Rinascimento emiliano
La mostra “L’ospite bolognese. Ludovico Carracci” rappresenta un’opportunità imperdibile per ammirare un capolavoro di questo artista e per riflettere sul tema dell’Annunciazione nell’arte del Cinquecento. Il dialogo tra le opere esposte a Capodimonte offre una prospettiva stimolante sulla ricchezza e la diversità del Rinascimento emiliano e napoletano, invitando il pubblico a riscoprire la bellezza e il significato di queste opere senza tempo.