
Rigettate le memorie della parte civile, si chiude il dibattimento
Con l’udienza odierna, tenutasi a porte chiuse presso il Tribunale di Tempio Pausania, si è ufficialmente conclusa la fase dibattimentale del processo che vede coinvolto Ciro Grillo, figlio del noto politico Beppe Grillo, e i suoi tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. I quattro sono accusati di violenza sessuale di gruppo. In apertura di udienza, il collegio giudicante, presieduto dal giudice Marco Contu, ha respinto l’acquisizione delle memorie prodotte dalla parte civile, rappresentata dagli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano. Tale mole di materiale, comprendente consulenze di nuovi esperti, non è stata ritenuta rilevante ai fini del processo.
Fissate le date per la discussione e la sentenza
Il tribunale ha fissato le date per l’inizio della discussione finale: il 30 giugno e l’1 luglio saranno dedicati alle argomentazioni del pubblico ministero, che presenterà le proprie richieste, e delle parti civili. La settimana successiva, precisamente il 10, 11 e 12 luglio, sarà il turno delle difese. La sentenza è prevista poco prima della pausa estiva o immediatamente dopo. L’attenzione è ora concentrata sulle prossime mosse degli avvocati difensori, pronti a valutare le strategie più opportune per tutelare i propri assistiti.
Possibili dichiarazioni spontanee degli imputati?
L’avvocata Antonella Cuccureddu, difensore di Francesco Corsiglia, ha dichiarato al termine dell’udienza: “Adesso valuteremo se gli imputati rilasceranno dichiarazioni spontanee, che possono essere fatte in qualunque momento. Il nostro assistito, però, ha già reso circa dodici ore di esame dibattimentale, quindi noi non abbiamo moltissimo da aggiungere. Valuteranno gli altri difensori, ma probabilmente sì”. Non è quindi escluso che Ciro Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta, finora rimasti in silenzio in aula, decidano di prendere la parola per fornire la propria versione dei fatti.
I fatti contestati: la notte del presunto stupro in Costa Smeralda
I fatti contestati risalgono al luglio del 2019, precisamente alla notte tra il 16 e il 17. Secondo l’accusa, una studentessa italo-norvegese di 19 anni, in vacanza in Costa Smeralda, sarebbe stata vittima di uno stupro di gruppo all’interno della villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo. La presunta violenza sarebbe avvenuta dopo una serata trascorsa al Billionaire, dove la ragazza e un’amica avevano conosciuto i quattro imputati e accettato il loro invito a casa. Gli imputati hanno sempre sostenuto la propria innocenza, affermando che i rapporti sessuali sono stati consenzienti. L’accusa, rappresentata dal procuratore Gregoria Capasso, e la parte civile sostengono invece che i quattro abbiano abusato della studentessa, oggi 23enne, approfittando delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica.
Un processo complesso e delicato
Il processo di Tempio Pausania è un caso complesso che ha attirato l’attenzione mediatica nazionale. La chiusura della fase dibattimentale rappresenta un passo importante verso la conclusione del processo, ma la verità dei fatti rimane ancora oggetto di discussione. Sarà compito del tribunale valutare attentamente le prove presentate e determinare la responsabilità degli imputati, garantendo un processo equo e nel rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte.