
L’allarme di Rixi: crescita e diseconomie nel settore cantieristico
Il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha espresso preoccupazioni riguardo alla crescita della capacità cantieristica in Italia, sottolineando la necessità di bilanciare lo sviluppo economico con le diseconomie locali. Durante l’incontro “L’economia del mare a Monfalcone – sviluppi del potenziale fra infrastrutture, nautica e formazione”, organizzato dal Consorzio di Sviluppo Economico della Venezia Giulia, Rixi ha evidenziato come la presenza di manodopera a basso costo possa generare squilibri in un sistema di welfare basato su tradizioni e stili di vita ben definiti.
Tutela del know-how italiano e innovazione tecnologica
Rixi ha sottolineato l’importanza di garantire che gli italiani mantengano il know-how in un contesto sempre più tecnologico. “Non è una questione ideologica, ma tema produttivo e commerciale di lungo periodo”, ha affermato, insistendo sulla necessità di investire in nuovi spazi industriali e produttivi, puntando su digitalizzazione, intelligenza artificiale e innovazione dei processi.
Monfalcone: un caso studio per l’integrazione e le tutele
L’europarlamentare leghista Anna Maria Cisint, ex sindaca di Monfalcone, ha posto l’accento sulla situazione specifica della città, evidenziando come l’arrivo incontrollato di manodopera straniera nei grandi cantieri a partire dagli anni Duemila abbia portato a una riduzione delle tutele salariali e contrattuali, oltre a problemi di integrazione sociale. “Monfalcone è l’esempio più evidente degli effetti di questo sistema, che ha emarginato la manodopera locale e posto nuove sfide per la gestione urbana”, ha dichiarato Cisint.
Invertire il modello: una sfida per il futuro
Cisint ha sottolineato la necessità di comprendere la realtà delle situazioni produttive e lavorare per invertire un modello che ha generato le problematiche attuali. L’obiettivo è quello di riequilibrare il sistema, garantendo tutele adeguate per i lavoratori e promuovendo una maggiore integrazione sociale, senza compromettere lo sviluppo economico del settore cantieristico.
Un equilibrio necessario tra sviluppo e coesione sociale
La questione sollevata da Rixi e Cisint mette in luce una sfida cruciale per l’Italia: come conciliare la crescita economica con la coesione sociale e la tutela dei diritti dei lavoratori. Il caso di Monfalcone evidenzia come la globalizzazione e la competizione internazionale possano avere impatti negativi a livello locale, generando tensioni sociali e mettendo a rischio il tessuto sociale. È fondamentale che le politiche pubbliche tengano conto di questi aspetti, promuovendo uno sviluppo sostenibile che non lasci indietro nessuno.