
Il ricordo del Presidente Mattarella a quarant’anni dall’assassinio
In occasione del quarantesimo anniversario dell’assassinio del Professor Ezio Tarantelli, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato una dichiarazione commossa, ricordando l’intellettuale come un uomo di pensiero aperto al confronto e un convinto sostenitore di politiche economiche orientate alla giustizia sociale e allo sviluppo dell’occupazione. Mattarella ha espresso la sua vicinanza ai familiari, agli amici e a coloro che continuano a valorizzare l’eredità di studio e di pensiero di Tarantelli.
L’agguato delle Brigate Rosse e il fanatismo ideologico
Mattarella ha sottolineato come Tarantelli sia stato vittima di un “aberrante fanatismo ideologico” da parte delle Brigate Rosse, che lo hanno scelto come bersaglio a causa delle sue idee e del suo contributo al Paese. Il Presidente ha evidenziato come Tarantelli fosse un punto di raccordo tra la società e le istituzioni, convinto che il confronto potesse portare a uno sviluppo migliore, rafforzando la coesione sociale anziché indebolirla.
Ezio Tarantelli: martire della democrazia
Ezio Tarantelli, che dedicò la sua vita all’università e agli studenti, è stato definito da Mattarella un “martire della democrazia”. La sua testimonianza, ha concluso il Presidente, rimane indelebile nella memoria della Repubblica.
Il contesto storico e l’eredità di Tarantelli
L’assassinio di Ezio Tarantelli, avvenuto il 27 marzo 1985 all’interno dell’Università La Sapienza di Roma, si inserisce nel clima di violenza politica degli anni di piombo. Tarantelli, economista e sindacalista, era noto per le sue posizioni riformiste e per il suo impegno nel dialogo tra le parti sociali. La sua uccisione rappresentò un attacco diretto al mondo accademico e al tentativo di costruire un’Italia più giusta e inclusiva. Ancora oggi, il suo pensiero e il suo impegno civile rappresentano un’eredità preziosa per il Paese.
Riflessioni sulla memoria e l’impegno civile
La commemorazione di Ezio Tarantelli a quarant’anni dalla sua tragica scomparsa ci invita a riflettere sull’importanza della memoria e dell’impegno civile. Il suo assassinio, frutto di un’ideologia violenta e antidemocratica, ci ricorda quanto sia fondamentale difendere i valori della democrazia, del dialogo e del confronto. L’eredità di Tarantelli, fatta di impegno per la giustizia sociale e di apertura al confronto, deve continuare a ispirare le nuove generazioni a costruire un futuro migliore per il nostro Paese.