
Panoramica generale delle pensioni in Italia
Secondo l’Osservatorio statistico dell’INPS, al primo gennaio 2025, il sistema pensionistico italiano (esclusa la gestione dei dipendenti pubblici) conta 17,99 milioni di pensioni, precisamente 17.986.149. Di queste, la maggioranza, il 76,1%, è di natura previdenziale, mentre il restante 23,9% è di natura assistenziale. L’importo complessivo annuo erogato ammonta a 253,9 miliardi di euro, suddivisi tra 226,6 miliardi provenienti dalle gestioni previdenziali e 27,3 miliardi dalle gestioni assistenziali.
Distribuzione degli importi e concentrazione nelle fasce basse
L’analisi della distribuzione degli importi pensionistici rivela una marcata concentrazione nelle classi di reddito più basse. Il 53,5% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro mensili. Questo dato evidenzia una situazione di vulnerabilità economica per una parte significativa dei pensionati italiani. La situazione è particolarmente critica per le donne, dove la percentuale di pensioni inferiori a 750 euro raggiunge il 64,1%.
Dettagli aggiuntivi e implicazioni
Oltre ai dati principali, è importante considerare che le pensioni di natura previdenziale sono quelle derivanti dai contributi versati durante la vita lavorativa, mentre le pensioni assistenziali sono destinate a chi si trova in condizioni di bisogno economico, indipendentemente dai contributi versati. La forte concentrazione di pensioni al di sotto dei 750 euro solleva interrogativi sulla sufficienza del sistema pensionistico nel garantire un tenore di vita dignitoso per tutti i cittadini. Questo dato potrebbe essere influenzato da diversi fattori, tra cui carriere lavorative discontinue, bassi salari e periodi di lavoro non regolari.
Riflessioni sulla situazione pensionistica italiana
La fotografia scattata dall’INPS mette in luce una sfida cruciale per il sistema pensionistico italiano: garantire un’adeguata protezione economica per tutti i pensionati. La forte concentrazione di pensioni di basso importo, soprattutto tra le donne, richiede un’attenta riflessione sulle politiche previdenziali e assistenziali. È necessario valutare misure che possano migliorare la situazione, come l’integrazione al minimo, il sostegno al reddito e politiche attive per favorire l’occupazione e la regolarizzazione del lavoro.