
La Crisi del Magazzino della Riscossione
Il sistema fiscale italiano si trova di fronte a una sfida monumentale: quasi 1.300 miliardi di euro di crediti fiscali non riscossi. Questo dato allarmante emerge dall’analisi del magazzino della Riscossione, che evidenzia la difficoltà del fisco nell’incassare arretrati accumulati in oltre due decenni. Di questa cifra, una parte considerevole, stimata in poco meno della metà, è considerata irrecuperabile a causa dell’inesigibilità dei crediti.
Il problema non risiede solo nell’entità del debito, ma anche nella sua composizione. Molti crediti sono di importo modesto, spesso inferiori a 100 euro, rendendo la loro riscossione economicamente svantaggiosa. Altri, invece, sono legati a situazioni di insolvenza, decessi, cessazioni di attività o nullatenenza dei contribuenti, trasformandosi in “carta straccia”.
L’Impatto delle Rottamazioni sui Conti Pubblici
Un fattore che aggrava ulteriormente la situazione è rappresentato dalle ripetute misure di rottamazione dei debiti fiscali. Queste iniziative, sebbene concepite per agevolare i contribuenti in difficoltà, rischiano di alimentare un circolo vizioso di inadempienza. L’aspettativa di futuri condoni o agevolazioni, infatti, può incentivare i contribuenti a ritardare o evitare il pagamento delle imposte, confidando in una futura sanatoria.
Tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) e la Corte dei Conti hanno espresso preoccupazioni in merito all’impatto di queste misure sui conti pubblici. La rateizzazione dei debiti in periodi prolungati, come i dieci anni previsti dall’ultima proposta di rottamazione, e l’applicazione delle agevolazioni anche a carichi recenti, rischiano di compromettere il gettito fiscale e di creare un precedente pericoloso per la disciplina finanziaria.
Analisi Dettagliata dei Crediti Non Riscossi
Secondo i dati aggiornati al 31 gennaio, il valore residuo dei carichi affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione dal 2000 al 2024 ammonta a circa 1.272,90 miliardi di euro. Questo importo è il risultato della sottrazione dei 421,39 miliardi di euro di sgravi e carichi annullati e dei 180,32 miliardi di euro di crediti riscossi dai 1.874,62 miliardi di euro di carichi inizialmente affidati.
La mole di crediti da riscuotere è suddivisa in oltre 290 milioni di singoli crediti, contenuti in circa 173 milioni di cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivo, che interessano circa 21,8 milioni di contribuenti. Tuttavia, solo una parte di questi crediti è effettivamente aggredibile. Si stimano in 567,85 miliardi di euro i crediti riscuotibili, a cui si potrebbero aggiungere altri 167,31 miliardi di euro di crediti incerti.
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) evidenzia che l’Agenzia delle Entrate Riscossione stima il magazzino residuo lordo, ovvero le cartelle con un più elevato grado di esigibilità, in soli 100,8 miliardi di euro, pari al 55,4% del carico totale affidato e all’8% di quello residuo contabile. Questo dato colloca l’Italia agli ultimi posti delle classifiche OCSE per lo stock dei debiti non riscossi sul totale delle entrate (181%) e per i debiti non riscossi esigibili sul totale di quelli non riscossi (circa il 5%).
Le Criticità del Sistema e le Proposte di Intervento
La Corte dei Conti ha sottolineato come l’accumulo del magazzino crediti sia alimentato dall’aumento dei fenomeni di inadempimento, potenzialmente incentivati dalle ripetute rottamazioni, annullamenti, stralci e dilazioni. Questo crea un’aspettativa di futuri abbattimenti o cancellazioni, con conseguenze negative sulla riscossione ordinaria.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha suggerito di omogeneizzare le regole del gioco, evitando la sovrapposizione di misure agevolative e garantendo una maggiore equità nel sistema fiscale. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha avvertito che le ripetute misure di definizione agevolata e annullamento dei debiti pregressi possono alimentare nei contribuenti aspettative di futuri condoni, con ripercussioni negative sui versamenti per adeguamento spontaneo e sulla tax compliance.
Riflessioni sulla Sostenibilità del Sistema Fiscale Italiano
La situazione del magazzino della Riscossione in Italia è un campanello d’allarme sulla sostenibilità del sistema fiscale. Le ripetute rottamazioni, pur offrendo un sollievo temporaneo, rischiano di minare la fiducia dei contribuenti nel sistema e di incentivare l’inadempimento. È necessario un approccio più strutturale, che combini misure di sostegno per i contribuenti in difficoltà con una maggiore efficacia nella riscossione dei crediti e una lotta più incisiva all’evasione fiscale. Solo così sarà possibile garantire un sistema fiscale equo, efficiente e in grado di sostenere le esigenze del Paese.