
L’aggressione alla stazione di Montesanto
Omar Suleiman, noto regista e attivista per i diritti palestinesi, ha denunciato di essere stato vittima di un’aggressione a sfondo razziale sabato scorso nei pressi della stazione di Montesanto, a Napoli. L’aggressione, come riportato dallo stesso Suleiman, è avvenuta mentre si trovava in compagnia di un membro della comunità palestinese della Campania. Entrambi indossavano la Kufia, un tradizionale copricapo che simboleggia l’identità palestinese.
Secondo la ricostruzione di Suleiman, l’aggressore li avrebbe provocati ripetutamente, prima con gesti banali, come la riproduzione dell’inno israeliano, e poi cercando il contatto fisico. In assenza di una reazione da parte di Suleiman e del suo amico, l’aggressore li avrebbe attesi alla stazione di Montesanto per poi aggredirli fisicamente alle spalle.
La denuncia e il contesto politico
Suleiman ha espresso la sua preoccupazione per la gravità dell’episodio, sottolineando come questo si inserisca in un contesto politico internazionale e nazionale caratterizzato da una diffusa indifferenza nei confronti delle responsabilità nella questione palestinese. La denuncia è stata formalizzata alle autorità competenti, e Suleiman si aspetta che le conseguenze legali non tarderanno ad arrivare. Tuttavia, ha ritenuto fondamentale rendere pubblica la vicenda, anche alla luce della scarsa empatia mostrata dai presenti durante l’aggressione, liquidata da alcuni come una semplice questione religiosa.
Solidarietà e reazioni
L’associazione salernitana Memoria in Movimento ha espresso piena solidarietà a Omar Suleiman, condannando l’aggressione come un atto islamofobico che colpisce il diritto alla vita, alla terra e alla libertà del popolo palestinese. L’associazione ha ribadito il proprio impegno a sostegno della causa palestinese, annunciando che l’aggressione subita da Suleiman rappresenta un ulteriore motivo per intensificare le iniziative a favore della popolazione di Gaza e per promuovere la sensibilizzazione sull’antisionismo e la decolonizzazione.
Memoria in Movimento ha inoltre sottolineato come la complicità delle potenze occidentali nel “genocidio del popolo palestinese” non fermerà il movimento internazionale di solidarietà con la Palestina.
Impegno futuro
La Comunità Palestinese Campania sarà presente con maggiore convinzione alle future iniziative promosse da Memoria in Movimento, continuando il percorso di solidarietà per la Palestina e il suo popolo. L’aggressione subita da Omar Suleiman ha rafforzato la determinazione della comunità palestinese e dei suoi sostenitori a portare avanti la lotta per i diritti e la libertà del popolo palestinese.
Riflessioni sull’odio e l’indifferenza
L’aggressione subita da Omar Suleiman a Napoli è un episodio inquietante che merita una seria riflessione. Al di là delle responsabilità individuali, è necessario interrogarsi sul clima di odio e intolleranza che sembra diffondersi sempre più nella nostra società. L’indifferenza mostrata da alcuni testimoni durante l’aggressione è altrettanto preoccupante, in quanto rivela una mancanza di empatia e di consapevolezza nei confronti delle sofferenze altrui. È fondamentale contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza, promuovendo il dialogo, la conoscenza e il rispetto reciproco.