
Marcia di protesta a Caracas
Martedì 25 marzo, decine di venezuelani hanno sfilato per le strade di Caracas, rispondendo all’appello del governo di Nicolás Maduro. La manifestazione aveva come obiettivo la richiesta di liberazione di oltre 200 cittadini venezuelani detenuti in una prigione di massima sicurezza a El Salvador. Questi individui sono stati trasferiti nel paese centroamericano dagli Stati Uniti, con l’accusa di essere coinvolti in attività criminali.
Accuse di detenzioni illegali e coinvolgimento politico
Tra i manifestanti, spiccavano i familiari dei prigionieri, che hanno denunciato fermamente la detenzione illegale dei loro cari. Secondo le loro testimonianze, i detenuti sarebbero stati erroneamente identificati come membri della banda transnazionale El Tren de Aragua, basandosi unicamente sulla presenza di tatuaggi sui loro corpi. La marcia ha visto anche la partecipazione di militanti del Partito socialista unito del Venezuela (PSUV), dipendenti pubblici e membri della milizia, mobilitati dal ministro dell’Interno Diosdado Cabello. Questo massiccio sostegno politico sottolinea l’importanza che il governo Maduro attribuisce alla questione.
Iniziative legali e sostegno popolare
Parallelamente alla marcia, sono state organizzate raccolte di firme in diverse piazze del Venezuela, con l’obiettivo di sostenere la causa dei prigionieri. Le firme raccolte saranno presentate al governo di El Salvador come segno tangibile del sostegno popolare. La sindaca di Caracas, Carmen Meléndez, ha espresso con forza il sentimento dei manifestanti, dichiarando: “Oggi marciamo in ribellione, in protesta, chiedendo giustizia affinché torni ognuno dei venezuelani sequestrati in El Salvador”.
Ricorso alla Corte Suprema di El Salvador
In un ulteriore sviluppo, avvocati incaricati dal governo di Maduro hanno presentato un ricorso alla Corte suprema di giustizia salvadoregna, chiedendo formalmente la liberazione dei detenuti venezuelani. Questa azione legale rappresenta un passo significativo nella strategia del governo venezuelano per affrontare la questione a livello internazionale.
Un caso complesso tra politica e giustizia
La vicenda dei venezuelani detenuti a El Salvador solleva interrogativi complessi sul piano politico e giudiziario. Da un lato, vi è la preoccupazione per i diritti umani e la possibilità di errori giudiziari, come evidenziato dalle denunce dei familiari. Dall’altro, la vicenda si inserisce in un contesto di tensioni regionali e di politiche migratorie controverse. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi del ricorso presentato alla Corte Suprema salvadoregna per comprendere se la giustizia prevarrà sulle dinamiche politiche.