La doppiatrice e le voci dell’alterità

La protagonista del romanzo è una doppiatrice, un mestiere che permette a De Kerangal di esplorare il tema del doppio e dell’alterità. La doppiatrice, che torna a Le Havre, si confronta con i fantasmi del passato, con il ricordo del primo amore e con il trauma personale. La sua voce si sovrappone a quella degli altri personaggi, creando un polifonico racconto in cui si intrecciano le storie di chi ha vissuto il bombardamento di Le Havre, delle ragazze ucraine, del lavoratore sulla spiaggia e del medico legale.

“È un romanzo in cui il doppio è importante. La doppiatrice mi ha permesso di inserire in un libro scritto in prima persona la voce di qualcun altro… Come una doppiatrice al cinema mette la sua voce sull’immagine io cercavo la mia voce in figure e personaggi di fiction. È quasi lo stesso mestiere: la protagonista mette la voce nel corpo degli attori e l’autrice del libro mette la sua voce nel corpo dei personaggi”, spiega De Kerangal, sottolineando come il suo romanzo sia un’esplorazione della voce e dell’identità attraverso le storie degli altri.

Un romanzo che interroga il presente

‘Giorno di risacca’ è un romanzo che va oltre la trama noir e diventa una riflessione profonda sulla memoria, la guerra e la contemporaneità. Maylis de Kerangal, con la sua scrittura elegante e intensa, ci invita a interrogarci sul nostro presente, un presente segnato dalla violenza e dalla precarietà, ma anche dalla possibilità di riscoprire la bellezza e la forza della memoria.

Di euterpe

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