
La proposta di legge di Dario Franceschini
L’ex ministro della cultura Dario Franceschini (PD) ha lanciato una proposta di legge che mira a rivoluzionare le regole sull’attribuzione dei cognomi ai figli. La sua idea è di consentire ai genitori di scegliere se attribuire il cognome del padre, della madre o entrambi, aprendo la strada anche alla possibilità di attribuire esclusivamente il cognome materno. Questa iniziativa ha immediatamente acceso un vivace dibattito politico e sociale.
La reazione della Lega: Bongiorno invoca equilibrio
Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia del Senato e figura di spicco della Lega, ha commentato la proposta di Franceschini con prudenza. “In Commissione sono molteplici le proposte e le stiamo analizzando con scrupolo,” ha dichiarato all’ANSA. “A mio avviso la questione dei cognomi impone di trovare un punto di equilibrio che non renda nessun genitore invisibile.” Le parole di Bongiorno suggeriscono una posizione più moderata, orientata a una soluzione che tenga conto dei diritti e del ruolo di entrambi i genitori.
Il dibattito sull’attribuzione dei cognomi in Italia
La questione dell’attribuzione dei cognomi in Italia è da tempo oggetto di discussione. Attualmente, la legge prevede che ai figli venga automaticamente attribuito il cognome del padre. Tuttavia, la Corte Costituzionale è intervenuta più volte per sottolineare la necessità di superare questa automatica prevalenza del cognome paterno, aprendo alla possibilità di aggiungere anche il cognome materno. La proposta di Franceschini si inserisce in questo contesto, proponendo un ulteriore passo avanti verso la parità genitoriale.
Le implicazioni della proposta di legge
La proposta di legge di Franceschini, se approvata, avrebbe significative implicazioni per il diritto di famiglia e la società italiana. Consentire ai genitori di scegliere liberamente il cognome dei figli potrebbe contribuire a superare stereotipi di genere e a valorizzare il ruolo della madre. Tuttavia, solleva anche questioni pratiche e giuridiche, come la gestione dei cognomi in caso di fratelli con cognomi diversi o la necessità di aggiornare i registri anagrafici.
Riflessioni sul futuro dei cognomi
La proposta di Franceschini merita un’attenta riflessione. Pur riconoscendo l’importanza di superare automatismi che riflettono una visione patriarcale della famiglia, è fondamentale trovare soluzioni che garantiscano la certezza del diritto e tutelino l’interesse superiore del minore. Un approccio equilibrato, che consenta ai genitori di scegliere consapevolmente il cognome dei figli, potrebbe rappresentare un passo avanti verso una società più equa e inclusiva.