
Un weekend cinese da incubo per la Ferrari
Il Gran Premio di Cina si è trasformato in un vero e proprio disastro per la Ferrari. Errori tecnici inaccettabili per una scuderia del calibro di Maranello hanno macchiato un fine settimana che, almeno nella Sprint Race, aveva visto Lewis Hamilton trionfare per la prima volta in Rosso. La gara è stata caratterizzata da una serie di problematiche che hanno culminato con la squalifica di entrambe le monoposto, un colpo durissimo per le ambizioni del team.
Filisetti: “Errori diversi, ma entrambi inammissibili”
Secondo l’ingegnere di tecnica della Formula 1, Paolo Filisetti, gli errori che hanno portato alla squalifica di Leclerc e Hamilton sono di natura diversa, ma ugualmente gravi. “Per Hamilton, si tratta probabilmente di un problema legato all’acerbità del progetto”, spiega Filisetti. “Il consumo eccessivo della tavola era già stato notato a Melbourne, e sembra che abbiano cercato di compensare alzando la macchina da terra. In Cina, con una pista più liscia, la necessità di alzare la vettura era minore, ma i dettagli contano. Un consumo di 8,6 millimetri contro i 9 consentiti dimostra che la Ferrari sta ancora imparando a gestire i parametri di assetto di questa macchina”.
Meno giustificabile, secondo Filisetti, l’errore che ha portato alla squalifica di Leclerc: “La macchina era sottopeso di 1kg. È vero che tutti girano al limite, ma questo non può essere un alibi. La Ferrari avrebbe dovuto ricavare il consumo medio annuo, come hanno fatto gli altri team. Il basso degrado delle gomme hard ha permesso un solo pit-stop, portando a un consumo estremo della gomma a fine gara e alla conseguente diminuzione del peso. Lo stesso sarebbe potuto accadere a Hamilton se si fosse fermato una sola volta. Detto questo, una doppia squalifica è inaccettabile per un team come la Ferrari. Dovranno lavorare di più sulla cura dei minimi dettagli di procedura e non lasciare nulla di intentato”.
Prospettive future: non tutto è perduto
Nonostante il disastro cinese, Filisetti invita a non disperare: “In prospettiva, non sarei tanto preoccupato della carenza di performance. La McLaren è un team in fuga, ma non ha un vantaggio prestazionale così elevato come la Red Bull di un tempo. A Maranello stanno ancora imparando in termini di gestione, e la stagione è in rapida evoluzione. Credo che già a Suzuka vedremo qualcosa di diverso. La Ferrari è partita col piede sbagliato, ma ci ha fatto vedere un guizzo reale come quello di Hamilton nella Sprint in Cina. Cercherei di soppesare le due cose e rimanderei il giudizio più avanti, non si può dire che la McLaren ha già ipotecato il campionato”.
Un campanello d’allarme per Maranello
Il Gran Premio di Cina rappresenta un campanello d’allarme per la Ferrari. Gli errori tecnici commessi sono inaccettabili per una scuderia che punta al titolo mondiale. Tuttavia, la stagione è ancora lunga e la Ferrari ha dimostrato di avere il potenziale per competere con i migliori. Sarà fondamentale analizzare attentamente gli errori commessi e lavorare sodo per migliorare in vista dei prossimi appuntamenti. La reazione del team sarà determinante per il futuro del campionato.