
Retromarcia sui dazi: esclusi settori chiave
La Casa Bianca ha annunciato una significativa revisione del suo piano tariffario, in vista dell’entrata in vigore prevista per il 2 aprile. Contrariamente alle aspettative iniziali, l’amministrazione ha deciso di escludere dall’applicazione dei dazi una serie di settori strategici, tra cui l’automotive, i prodotti farmaceutici e i semiconduttori. Questa decisione segna un cambio di rotta rispetto alla linea dura precedentemente annunciata e suggerisce una maggiore cautela nell’affrontare le tensioni commerciali globali.
Focus sul “Dirty 15”: le nazioni nel mirino
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal e da Bloomberg, l’amministrazione si concentrerà sull’imposizione di tariffe a circa il 15% delle nazioni che presentano squilibri commerciali persistenti con gli Stati Uniti. Questo gruppo ristretto, soprannominato “dirty 15” dal segretario al Tesoro Scott Bessent, sarà il principale obiettivo delle nuove misure protezionistiche. Sebbene l’amministrazione non abbia ancora reso pubblici i nomi dei paesi interessati, si prevede che l’elenco includa nazioni già identificate dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti in una nota del Federal Register del mese scorso.
Russia tra i Paesi a rischio
Tra i Paesi che potrebbero essere maggiormente colpiti dai dazi americani figura anche la Russia. La decisione di includere o meno la Russia nella lista definitiva delle nazioni soggette a tariffe più elevate potrebbe avere implicazioni significative per le relazioni bilaterali tra i due paesi, già caratterizzate da tensioni su diversi fronti. La possibile imposizione di dazi alla Russia si inserisce in un contesto più ampio di pressione economica e politica esercitata dagli Stati Uniti nei confronti di Mosca.
L’elenco dei Paesi potenzialmente coinvolti
Oltre alla Russia, si prevede che tra i Paesi presi di mira dalle nuove tariffe rientrino Australia, Brasile, Canada, Cina, Unione Europea, India, Giappone, Corea del Sud, Messico e Vietnam. La presenza di nazioni così diverse nell’elenco sottolinea la portata globale delle preoccupazioni americane riguardo agli squilibri commerciali. Resta da vedere quali saranno le specifiche tariffe applicate a ciascun paese e quali saranno le conseguenze per il commercio internazionale.
Un approccio più cauto?
La decisione della Casa Bianca di ridimensionare l’approccio ai dazi del 2 aprile suggerisce una maggiore consapevolezza dei rischi di una guerra commerciale su vasta scala. Escludere settori chiave come l’automotive e i farmaci potrebbe essere un tentativo di mitigare l’impatto negativo delle tariffe sull’economia americana e di evitare ritorsioni da parte dei partner commerciali. Tuttavia, resta da vedere se questo approccio più cauto sarà sufficiente a risolvere le tensioni commerciali globali e a promuovere un commercio più equo e sostenibile.