
Un avvertimento distopico dalla penna di Boris Akunin
Boris Akunin, celebre scrittore russo di origini georgiane, torna a far parlare di sé con il suo nuovo libro ‘L’avvocato del diavolo’ (Mondadori), un’opera che Paolo Nori paragona, per affinità di stile, ad Alessandro Barbero. In questo romanzo breve, arricchito dalle illustrazioni di Segej Elkin, Akunin dipinge un futuro distopico in cui la Russia è governata da un regime oppressivo, nato dalle ceneri del potere del Leader Nazionale, una chiara trasfigurazione del presidente Vladimir Putin. Attraverso una satira feroce e spassosa, l’autore mette in guardia contro i pericoli del potere assoluto e della deriva autoritaria.
L’Europa di fronte al bivio: maturità o sottomissione
Akunin non risparmia critiche all’Europa, sottolineando come essa si trovi di fronte a un bivio cruciale. “L’Europa ha l’opportunità di far valere i migliori valori democratici e può avere un ruolo importante in questo drammatico periodo storico”, afferma lo scrittore. Tuttavia, aggiunge, “è venuto il momento che diventi adulta, deve affrontare l’esame di maturità”. L’Unione Europea, secondo Akunin, deve prepararsi a convivere con Vladimir Putin, un vicino scomodo ma ineludibile. L’autore prevede una divisione interna all’UE, con alcuni Paesi pronti a contrastare Putin e altri disposti a ingraziarselo, una dinamica che potrebbe minare la coesione e la forza dell’Europa.
Un mondo senza sceriffo: il rischio di nuovi conflitti
Akunin lancia un allarme sulla fragilità dell’ordine mondiale, evidenziando come l’assenza di una leadership forte, come quella che per decenni è stata esercitata dagli Stati Uniti, lasci spazio all’emergere di nuovi dittatori e conflitti su scala globale. “Per 80 anni in Europa abbiamo vissuto in un mondo in cui gli Usa erano lo sceriffo, non lo hanno fatto sempre bene però hanno mantenuto un certo ordine. Oggi lo sceriffo si è tolto la stella e qualunque dittatore può emergere e creare problemi su scala mondiale”, spiega lo scrittore, sottolineando come eventi come la Brexit e il “trumpismo” abbiano indebolito l’Europa e il mondo intero.
La cultura come baluardo contro il potere
Nonostante la sua visione pessimistica sulla politica, Akunin intravede una speranza nel mondo della cultura. “Nella Russia moderna Putin ha vinto nella politica, ha però perso la guerra per quanto riguarda il mondo della cultura”, afferma l’autore, sottolineando come i nomi più importanti della musica, della letteratura e del giornalismo russo si siano schierati contro il regime. Akunin ricorda il ruolo fondamentale della letteratura russa nel XIX secolo, come strumento di critica e resistenza contro la censura zarista, e auspica un ritorno a questa tradizione, in cui la cultura diventa un baluardo contro l’oppressione.
Akunin: uno scrittore tra Londra, Bretagna e Spagna
Conosciuto per i suoi romanzi con protagonista il detective Erast Fandorin, Akunin è anche autore di una monumentale storia della Russia in dieci volumi. Lo scrittore rivela di lavorare sempre a tre libri contemporaneamente, trovando ispirazione nei diversi luoghi in cui vive: Londra per la saggistica, la Bretagna per la narrativa seria e il sud della Spagna per le opere più leggere e di avventura. “Sento molto i luoghi e l’atmosfera”, confessa Akunin, sottolineando come l’ambiente circostante influenzi il suo processo creativo.
Un appello alla responsabilità europea
L’analisi di Boris Akunin offre uno spunto di riflessione sulla necessità per l’Europa di assumere un ruolo più attivo e responsabile nello scenario geopolitico mondiale. Di fronte alle sfide poste da regimi autoritari e alla fragilità dell’ordine internazionale, l’UE deve dimostrare maturità e unità, difendendo i propri valori democratici e promuovendo la stabilità e la sicurezza nel continente.