
Zerocalcare e la stanchezza delle polemiche
All’Auditorium Parco della Musica di Roma, nel corso della serata inaugurale di Libri Come, Zerocalcare si è aperto in un dialogo con Luca Sofri, rivelando una certa insofferenza verso il costante bisogno di prendere posizione su ogni argomento. “Sto cercando di diradare gli impegni perché mi sono rotto di stare in mezzo a un milione di polemiche e di vivermele in maniera molto sola”, ha confessato il fumettista, sottolineando come questa pressione lo porti a sentirsi isolato e distante da un’effettiva condivisione collettiva.
Il rapporto complesso con la pace e l’impegno sociale
Zerocalcare ha espresso un approccio complesso alla questione della pace, ammettendo di non provenire da una formazione pacifista pura e non violenta. Pur dichiarando la sua avversione alla retorica belligerante, ha manifestato difficoltà nel delimitare i campi e nel trovare figure di riferimento credibili. “Se mi guardo intorno, gli attori di questa vicenda mi fanno accapponare la pelle”, ha affermato, criticando le strumentalizzazioni politiche e la mancanza di un immaginario condiviso per la costruzione di un futuro di pace.
La critica ai social media e il desiderio di disintossicazione
Il fumettista ha espresso un giudizio severo sui social media, definendoli “una merda” e accusandoli di aver distrutto tutto a livello macro. Ha manifestato la volontà di disintossicarsi da questo ambiente tossico e di recuperare una dimensione più autentica della vita. “Vorrei anche vivere un po’”, ha detto, sottolineando il desiderio di raccontare storie in modo diverso, senza il peso del “carrozzone di presentazioni, incontri che ti porti appresso”.
L’impegno concreto e la difficoltà di un cambiamento su larga scala
Zerocalcare ha ribadito la sua volontà di concentrarsi su azioni concrete e di evitare la mitomania. “Cerco di essere poco mitomane e fare cose che servano a vertenze concrete. Se non ho nulla da indicare sto zitto”, ha affermato. Ha inoltre espresso una certa disillusione nei confronti della possibilità di realizzare cambiamenti su larga scala, sottolineando come la sua generazione si sia persa per strada dopo aver combattuto battaglie locali.
Zerocalcare e il suo pubblico
Nonostante il timore di parlare solo a una cerchia ristretta di persone già convinte delle sue idee, Zerocalcare riconosce l’importanza di fornire strumenti di argomentazione, soprattutto ai suoi lettori più giovani. Cita l’esempio del caso Salis, dove cerca di sistematizzare la questione per offrire spunti di riflessione. Allo stesso tempo, apprezza la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio attraverso piattaforme come Netflix, dove il suo lavoro può intercettare sia i ragazzi che gli adulti.
Un artista in cerca di autenticità
Le parole di Zerocalcare riflettono una profonda crisi interiore e una ricerca di autenticità in un mondo sempre più polarizzato e mediatico. La sua stanchezza nei confronti delle polemiche e dei social media è un sintomo di un disagio diffuso, che spinge molti a interrogarsi sul senso del proprio impegno e sulla possibilità di costruire un futuro migliore. La sua volontà di concentrarsi su azioni concrete e di recuperare una dimensione più umana della vita è un invito a riscoprire i valori fondamentali e a non arrendersi alla superficialità e all’omologazione.