
Sit-in di Protesta a Udine contro la Propaganda Russa
Un gruppo di circa ottanta persone, guidate dall’associazione Ucraina Friuli, ha organizzato una protesta silenziosa davanti all’hotel Là di Moret a Udine. La manifestazione era in risposta alla proiezione dei docufilm ‘I bambini del Donbass’ e ‘Maidan: la strada verso la guerra’, entrambi prodotti da Russia Today. I manifestanti, muniti di bandiere e striscioni con slogan come ‘Pace giusta per l’Ucraina!’ e ‘La democrazia va difesa ora e sempre’, hanno espresso la loro opposizione alla diffusione di quella che considerano propaganda russa.
Accuse di Propaganda e Violazione delle Normative Europee
Viktoria Skyba, presidente di Ucraina Friuli, ha dichiarato che l’azione di protesta è un dovere verso le centinaia di migliaia di persone uccise in Ucraina durante la guerra. Ha inoltre sottolineato che la propaganda russa è vietata in Europa dal regolamento europeo e ha espresso preoccupazione per il fatto che i sostenitori di tali iniziative si sentano legittimati e cerchino di entrare nei ‘salotti buoni’.
Reazione e Difesa della Libertà di Espressione
Ugo Rossi, consigliere comunale di Trieste di Insieme liberi e tra i promotori dell’evento, ha replicato affermando che alla proiezione erano presenti oltre 200 persone, con più di 100 in lista d’attesa. Rossi ha difeso l’iniziativa richiamando la libertà di espressione e pensiero sancite dall’art. 21 della Costituzione, sostenendo che il convegno non intende essere uno strumento di propaganda russa, ma semplicemente offrire un diverso punto di vista.
Dibattito e Prospettive Future
Al termine delle proiezioni era previsto un dibattito, segno della volontà di approfondire le diverse prospettive sull’argomento. L’evento ha sollevato questioni cruciali riguardanti il bilanciamento tra libertà di espressione e responsabilità nella diffusione di informazioni, soprattutto in contesti geopolitici delicati come quello attuale.
Riflessioni sulla Libertà di Espressione e Propaganda
La vicenda di Udine mette in luce la complessa interazione tra libertà di espressione e il rischio di diffusione di propaganda, soprattutto in contesti di conflitto. È fondamentale promuovere un dibattito aperto e informato, garantendo al contempo che la libertà di espressione non venga utilizzata per giustificare la disinformazione e la manipolazione dell’opinione pubblica.