Il dietrofront del Ministero dei Trasporti
Il decreto sugli autovelox, annunciato con l’obiettivo di semplificare e uniformare le procedure di omologazione e taratura, ha subito un brusco stop. Il Ministero dei Trasporti (Mit) ha comunicato la sospensione del provvedimento, motivandola con la necessità di “ulteriori approfondimenti” sul testo, attualmente in fase di trasmissione a Bruxelles. La decisione è giunta direttamente “su indicazione” del ministro Matteo Salvini, generando interrogativi e reazioni contrastanti nel mondo dei trasporti e della sicurezza stradale.
Cosa prevedeva il decreto e perché è stato sospeso
Il decreto stabiliva che gli autovelox approvati dal 2017 in poi, già conformi alle nuove norme di taratura, sarebbero stati automaticamente omologati, senza ulteriori passaggi burocratici. Al contrario, i dispositivi più datati avrebbero dovuto essere spenti fino al completamento del processo di omologazione. Questa norma transitoria, se da un lato avrebbe messo un freno ai ricorsi contro le multe elevate dai rilevatori più recenti, dall’altro avrebbe comportato la disattivazione di un gran numero di autovelox più vecchi, ancora in funzione su tutto il territorio nazionale. L’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale (Asaps) ha lanciato l’allarme, sottolineando come, in piena estate e con l’esodo degli italiani per le vacanze, la disattivazione di molti autovelox, compresi i Tutor autostradali 1.0 e 2.0, avrebbe potuto causare una sorta di “liberi tutti”, con un aumento del rischio di incidenti dovuti all’alta velocità.
Le reazioni: polemiche e timori
La sospensione del decreto ha scatenato un’ondata di polemiche. Francesca Ghirra di Avs ha ironizzato sulla figura del ministro Salvini, definito “fleximan”, suggerendo che la decisione potrebbe essere legata a questioni di ordinamento europeo. Anche le associazioni dei consumatori hanno espresso forti critiche. Il Codacons ha avvertito che il rinvio non farà altro che aumentare la confusione, con gli enti locali che continueranno a utilizzare apparecchi non omologati e gli automobilisti multati che impugneranno le sanzioni. Assoutenti ha proposto forme di conciliazione paritetica tra Comuni e cittadini, con la partecipazione delle associazioni di consumatori, per evitare la valanga di ricorsi degli ultimi anni.
Il ruolo degli autovelox: sicurezza o ‘trappole’?
La questione degli autovelox è da sempre controversa. Da un lato, rappresentano uno strumento fondamentale per il controllo della velocità e la prevenzione degli incidenti stradali. Dall’altro, sono spesso percepiti come “trappole” per fare cassa, soprattutto quando posizionati in tratti di strada poco pericolosi o con limiti di velocità eccessivamente bassi. Il decreto sospeso mirava a fare chiarezza su questo aspetto, stabilendo criteri più rigorosi per l’omologazione e la taratura degli autovelox, ma la sua sospensione lascia aperto il dibattito e alimenta le incertezze.
Un’occasione persa per fare chiarezza
La sospensione del decreto sugli autovelox rappresenta un’occasione persa per fare chiarezza su una questione complessa e delicata. Il provvedimento, pur con alcune criticità, mirava a mettere ordine nella giungla di multe e ricorsi, stabilendo regole più precise per l’omologazione e la taratura degli autovelox. La sua sospensione rischia di alimentare la confusione e di favorire comportamenti scorretti da parte di automobilisti e amministrazioni locali. È auspicabile che il Ministero dei Trasporti riprenda in mano la questione al più presto, elaborando un nuovo decreto che tenga conto delle esigenze di sicurezza stradale, di tutela dei consumatori e di certezza del diritto.