
Interventi urgenti per la messa in sicurezza del territorio
A seguito delle devastanti inondazioni che hanno colpito la Toscana tra il 13 e il 15 marzo, il Consorzio di Bonifica del Medio Valdarno, in collaborazione con il Genio civile della Toscana, ha avviato una serie di interventi di somma urgenza per riparare i danni e mettere in sicurezza le aree più vulnerabili. La priorità è quella di ripristinare le condizioni di sicurezza prima dell’arrivo di una nuova perturbazione prevista sulla regione.
Le aree interessate dagli interventi
I 15 interventi, che richiedono un investimento complessivo di circa 12,2 milioni di euro, sono in corso sui corsi d’acqua che hanno subito i danni maggiori durante le recenti alluvioni:
- Torrente Rimaggio: riparazione della rottura arginale che ha causato l’alluvione nel centro di Sesto Fiorentino.
- Torrente Marinella: interventi per contenere le esondazioni a Legri, a monte di Calenzano.
- Fossi Macinante e Reale: consolidamento degli argini indeboliti a Campi Bisenzio.
- Torrente Orme: ripristino dell’argine che ha ceduto, inondando i quartieri di Empoli.
- Torrente Loretino: interventi a Rovezzano, quartiere a sud di Firenze.
I cantieri sono attivi e proseguiranno senza interruzioni per ristabilire le condizioni preesistenti o, laddove possibile, per migliorare la situazione.
La necessità di investimenti strutturali
Il presidente del Consorzio di Bonifica, Paolo Masetti, ha sottolineato che la sola manutenzione ordinaria non è sufficiente per affrontare eventi meteorologici estremi come quelli che hanno colpito la Toscana. Masetti ha evidenziato la necessità di investimenti strutturali di prevenzione per il futuro, pur riconoscendo che gli interventi di manutenzione ordinaria hanno contribuito a ridurre il rischio su un vasto reticolo di corsi d’acqua e argini.
L’importanza delle infrastrutture esistenti
Masetti ha inoltre sottolineato l’importanza delle infrastrutture esistenti, come le casse di espansione, che hanno contribuito ad evitare il peggio in molte zone, tra cui Firenze, Scandicci, Campi Bisenzio e il Pistoiese. Gli impianti idrovori hanno funzionato ininterrottamente per giorni, pompando complessivamente più di 15 milioni di metri cubi di acqua dalla Piana tra Firenze e Prato, evitando allagamenti ancora più diffusi e persistenti.
Riflessioni sulla gestione del rischio idrogeologico
Le recenti alluvioni in Toscana e la conseguente corsa contro il tempo per riparare i danni sollevano interrogativi sulla gestione del rischio idrogeologico nel nostro paese. Mentre gli interventi urgenti sono fondamentali per affrontare l’emergenza, è necessario un approccio più strutturale e preventivo, con investimenti mirati e una pianificazione territoriale che tenga conto dei cambiamenti climatici e della vulnerabilità del territorio.