
Furti seriali di Range Rover nel Modenese: scatta l’indagine
Un’ondata di furti di Range Rover, tutti modelli di lusso, ha colpito il Modenese e altre zone d’Italia tra febbraio e maggio 2024, mettendo in allarme le forze dell’ordine. Le indagini sono scattate a seguito della denuncia del furto di una Range Rover avvenuto a Modena, nei pressi di un locale pubblico. Nel giro di poche settimane, altri tre veicoli identici sono stati rubati a Reggio Emilia, Rubiera e Fiorano Modenese, con un valore stimato tra i 120mila e i 240mila euro. L’escalation di furti ha spinto i Carabinieri ad approfondire le indagini, sospettando l’azione di una banda specializzata.
Il modus operandi: jammer, forzature e manomissioni elettroniche
La banda, composta da individui provenienti da Napoli, aveva messo a punto un modus operandi sofisticato. Dopo aver individuato le Range Rover da rubare, i ladri utilizzavano un ‘jammer’ per inibire i sistemi GPS dei veicoli, rendendone difficile la localizzazione. Successivamente, forzavano le serrature e si impossessavano delle auto, che venivano temporaneamente parcheggiate in luoghi ritenuti sicuri. In questa fase, i criminali manomettevano le centraline elettroniche per impedire ulteriormente la tracciabilità dei veicoli. Solo a questo punto, le Range Rover rubate venivano recuperate e presumibilmente destinate al mercato nero o alla rivendita con documenti falsi.
Le indagini dei Carabinieri: telecamere, noleggi e locali pubblici
Le indagini della Procura, avviate nel febbraio 2024, si sono concentrate sull’analisi incrociata delle immagini di numerose telecamere di videosorveglianza e dei dati dei lettori di targa. Questo lavoro certosino ha permesso di individuare almeno quattro indagati, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio. I criminali si spostavano utilizzando due autovetture prese a noleggio nel napoletano e, in pochi istanti, riuscivano ad aprire i lussuosi veicoli e a dileguarsi. Le indagini hanno inoltre rivelato che, tra un furto e l’altro, i quattro si intrattenevano in locali pubblici, probabilmente per studiare i movimenti delle vittime e pianificare i successivi colpi.
Misure cautelari e ulteriori furti contestati
Il Gip di Modena ha emesso una serie di misure cautelari nei confronti dei quattro indagati: un 46enne e un 48enne sono finiti in carcere, un 39enne è stato posto agli arresti domiciliari e un 38enne ha ricevuto l’obbligo di dimora. Due dei quattro presunti ladri sono stati inoltre indagati per altri quattro furti di Range Rover commessi a Pescara, Porto Potenza Picena (Ascoli Piceno) e Camerano (Ancona) nel maggio scorso, ampliando ulteriormente il raggio d’azione della banda.
Tecnologia e criminalità: una sfida in continua evoluzione
L’utilizzo di tecnologie avanzate come i jammer da parte di criminali specializzati nel furto di auto di lusso evidenzia una sfida in continua evoluzione per le forze dell’ordine. La capacità di inibire i sistemi di localizzazione GPS e di manomettere le centraline elettroniche richiede competenze specifiche e strumenti sofisticati, rendendo più complesse le indagini e il recupero dei veicoli rubati. È fondamentale che le case automobilistiche investano in sistemi di sicurezza sempre più avanzati e che le forze dell’ordine si dotino di tecnologie all’avanguardia per contrastare efficacemente queste nuove forme di criminalità.