
L’Appello di Ruffini: Un Nuovo Protagonismo dal Basso
Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha presentato il suo libro ‘Più uno. La politica dell’uguaglianza’ all’Auditorium di Roma, di fronte a una sala gremita di politici e amici. Ruffini ha subito chiarito che il suo intento non è fondare un nuovo partito, ma piuttosto sollecitare un nuovo protagonismo che parta dai cittadini. “Non ce n’è bisogno: non è che uno si alza e dice ‘faccio un partito’, penso ce ne siano anche troppi”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un impegno politico che nasca dal basso. Ruffini ha esortato i cittadini a “svegliarsi” e “darsi da fare”, indipendentemente dai partiti, poiché “i partiti sono, poi, molto attenti quando si svegliano i cittadini”.
Un Metodo per Ricominciare: Dialogo e Ascolto
Ruffini ha suggerito un metodo per costruire un’alternativa politica: ricominciare a parlare e ad ascoltarsi. “Così nascono idee e proposte”, ha spiegato. Mettere tutto a fattore comune e risvegliare il desiderio di essere cittadini attivi è fondamentale. Citando David Sassoli, Ruffini ha invitato a non rimanere fermi ad aspettare che la situazione migliori da sola. Le sue parole non suonano come una discesa in campo personale, ma come una chiamata alle armi per tutti i cittadini.
Prodi: Urgenza di una Coalizione Vincente
Contemporaneamente, nella stessa location, Romano Prodi ha presentato il suo libro ‘Il dovere della speranza’. Prodi ha lanciato un monito ancora più urgente: “Va costruita in fretta una coalizione vincente per le prossime elezioni”. Ha sottolineato che, a metà legislatura, è essenziale iniziare subito a pensare a come creare una coalizione con idee e obiettivi chiari. Prodi ha avvertito di non perdersi nelle questioni della leadership, ma di concentrarsi sulla costruzione di una coalizione in cui ognuno giochi la sua parte, con il Partito Democratico come protagonista principale.
No a un Centro che Dia le Carte
Prodi, da convinto bipolarista, ha espresso il suo dissenso verso un “centro che si metta lì in mezzo e dia le carte”. Questa prospettiva sembra essere condivisa anche da Ruffini, che ha ironizzato sulla questione del centro, affermando di non occuparsene dai tempi della scuola. Entrambi gli appelli, pur con sfumature diverse, convergono sulla necessità di un impegno attivo e di una mobilitazione dal basso per costruire un futuro politico più solido e partecipativo.
Riflessioni sull’Attivismo Civico e la Ricostruzione Politica
Gli appelli di Ruffini e Prodi risuonano come un invito a superare la passività e a riscoprire il valore dell’impegno civico. In un momento storico in cui la fiducia nelle istituzioni e nei partiti politici è spesso messa alla prova, l’idea di un protagonismo dal basso e di una coalizione basata su contenuti e obiettivi condivisi rappresenta una prospettiva incoraggiante. Sarà interessante osservare come questi appelli si tradurranno in azioni concrete e in un rinnovato interesse per la partecipazione politica.