
Allarme di Gori: Manifattura italiana a rischio
Giorgio Gori, deputato europeo ed ex sindaco di Bergamo, ha espresso forte preoccupazione per lo stato di salute del settore manifatturiero italiano. Durante il convegno del PD “Manifattura: motore di sviluppo, origine del benessere”, Gori ha sottolineato la necessità di interventi urgenti per sostenere un settore cruciale per l’economia nazionale.
I tre fattori critici: energia, Germania e incertezza globale
Gori ha individuato tre principali fattori che mettono a dura prova la manifattura italiana:
1. **Costo elevato dell’energia:** “L’energia costa troppo in Italia rispetto al resto d’Europa, a causa del nostro mix energetico in cui il gas ha un peso preponderante e determina il prezzo dell’elettricità per la maggior parte della giornata”. Questo svantaggio competitivo pesa significativamente sulle aziende italiane.
2. **Crisi economica della Germania:** La recessione tedesca ha un impatto diretto sull’export italiano, data la forte interconnessione tra le due economie.
3. **Incertezza del quadro internazionale:** Le tensioni geopolitiche, la proliferazione di dazi e barriere commerciali frammentano i flussi globali, creando instabilità e difficoltà per le imprese che operano sui mercati internazionali.
Semplificazione normativa e contratti a lungo termine: le proposte di Gori
Gori ha evidenziato la necessità di semplificare le normative per agevolare le aziende e garantire la competitività. “Fare qualunque cosa in Italia è complicato, serve un intervento deciso per agevolare le aziende e garantire competitività”.
In particolare, per le industrie ad alta intensità energetica (acciaio, cemento, chimica, legno, carta, vetro e ceramica), Gori propone di incentivare contratti di fornitura a lungo termine (10-15 anni) tra produttori e acquirenti, in deroga alle attuali regole di mercato. Questa misura offrirebbe maggiore stabilità e prevedibilità dei costi energetici.
Investimenti e transizione ecologica: una sfida sostenibile
Gori ha sottolineato l’importanza di investire nelle imprese energivore e di sostenere gli investimenti privati per rendere il settore più competitivo. “Stiamo chiedendo alle aziende di ridurre le emissioni e di utilizzare energia verde, ma dobbiamo anche fornire loro gli strumenti per farlo in modo sostenibile e vantaggioso”. La transizione ecologica deve essere accompagnata da misure di sostegno concrete per non penalizzare le imprese italiane.
Un appello all’azione per salvare la manifattura italiana
L’allarme lanciato da Giorgio Gori evidenzia una situazione critica per il settore manifatturiero italiano, minacciato da costi energetici elevati, instabilità economica e incertezza globale. Le sue proposte, che mirano a semplificare le normative, incentivare contratti a lungo termine e sostenere gli investimenti nella transizione ecologica, rappresentano un’importante base di partenza per un intervento politico deciso. È fondamentale che le istituzioni ascoltino le esigenze delle imprese e agiscano rapidamente per garantire la competitività e la sostenibilità del settore manifatturiero, motore trainante dell’economia italiana.