
Un omaggio a Sergio Strizzi, artista dell’immagine dietro la macchina da presa
Il Bif&st di Bari si prepara ad accogliere un evento speciale: l’inaugurazione della mostra “Sergio Strizzi. Il momento perfetto”, un tributo al talento di un fotografo che ha saputo trasformare il set cinematografico in un palcoscenico d’arte. Come sottolinea Ivan Cotroneo, Strizzi non è stato un semplice fotografo di scena, ma un vero e proprio artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del cinema. La mostra, che aprirà i battenti il 21 marzo presso il salone della Camera di Commercio di Bari, anticiperà di un giorno l’inizio del festival del cinema, offrendo al pubblico un’occasione unica per immergersi nel mondo di Strizzi.
Settantotto scatti per ripercorrere una carriera leggendaria
L’esposizione, frutto della collaborazione tra l’Archivio Sergio Strizzi e la Camera di Commercio di Bari, curata dalle figlie del fotografo, Melissa e Vanessa Strizzi, propone un viaggio attraverso la carriera di Strizzi, dagli anni Cinquanta al 2000. Settantotto scatti suddivisi in otto capitoli, che raccontano i film dei maestri del cinema italiano e internazionale. Un’intera sezione è dedicata alle ‘Dive’, con ritratti iconici di Ainouk Aimée, Monica Bellucci, Jaqueline Bisset, Audrey Hepburn, Sofia Loren, Silvana Mangano e Monica Vitti. Al vernissage interverranno figure di spicco del mondo del cinema e della cultura, tra cui il critico cinematografico Paolo Mereghetti, Anna Maria Tosto, presidente dell’Apulia Film Commission, e il direttore artistico del festival, Oscar Iarussi.
Strizzi: un testimone privilegiato del cinema italiano e internazionale
Sergio Strizzi ha collaborato con i più grandi registi del cinema italiano, da De Sica a Soldati, da Antonioni a Blasetti, da Lattuada a Monicelli, da Petri a Rosi. Il suo obiettivo ha immortalato momenti indimenticabili di film che hanno fatto la storia del cinema. Ma Strizzi non si è limitato al cinema italiano: ha lavorato anche con registi stranieri del calibro di Joseph Losey, John Huston, Cy Endfield, Peter Yates, Terence Young e Terry Gilliam. Un aneddoto significativo riguarda il suo incontro con Audrey Hepburn sul set di Bloodline di Terence Young nel 1978: l’attrice, colpita dal suo talento, lo scelse come fotografo per un servizio speciale che la rivista Life le dedicò in occasione del suo cinquantesimo compleanno.
Gli anni ’90: un nuovo capitolo con Benigni, Tornatore, Scola e Cavani
Negli anni ’90, Strizzi ha continuato a lavorare con alcuni dei più importanti registi italiani, tra cui Roberto Benigni (La vita è Bella e Pinocchio), Giuseppe Tornatore (La leggenda del pianista sull’oceano e Malèna), Ettore Scola (Concorrenza sleale) e Liliana Cavani (Il gioco di Ripley). La sua capacità di cogliere l’essenza di ogni film e di immortalare momenti unici lo ha reso un fotografo di scena molto richiesto e apprezzato.
Oltre il cinema: i kolossal televisivi e l’eredità di un maestro
La carriera di Sergio Strizzi non si è limitata al cinema: ha documentato anche importanti kolossal televisivi come Marco Polo di Giuliano Montaldo e Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada. Con oltre un centinaio di film documentati, Strizzi ha lasciato un’eredità artistica di inestimabile valore, che la mostra di Bari si propone di celebrare e far conoscere al grande pubblico.
Un’occasione per riscoprire un’arte spesso sottovalutata
La mostra dedicata a Sergio Strizzi rappresenta un’importante occasione per valorizzare la figura del fotografo di scena, un professionista che con il suo lavoro contribuisce in modo significativo alla creazione dell’immaginario cinematografico. Spesso relegato a un ruolo secondario, il fotografo di scena è invece un vero e proprio artista, capace di cogliere l’essenza di un film e di trasformare il set in un palcoscenico d’arte. La mostra di Bari offre al pubblico la possibilità di riscoprire il talento di Sergio Strizzi e di apprezzare il suo contributo unico al mondo del cinema.