
Trump all’attacco dei giudici federali
Donald Trump ha intensificato il suo scontro con la magistratura statunitense, accusando i giudici federali di ostacolare le sue politiche e di minacciare la sicurezza nazionale. In una serie di post sui social media, l’ex presidente ha chiesto alla Corte Suprema di intervenire per limitare il potere dei giudici di bloccare le sue decisioni.
L’accusa di usurpazione di potere
Trump ha accusato i giudici di voler “assumere i poteri della presidenza, senza dover raggiungere 80 milioni di voti”. Ha criticato aspramente le “ingiunzioni illegali a livello nazionale da parte di giudici radicali di sinistra”, sostenendo che potrebbero portare alla “distruzione del nostro Paese!”
Il caso del giudice Boasberg
In particolare, Trump ha preso di mira il giudice James Boasberg, che sta esaminando l’uso dei poteri di guerra dell’Alien Enemies Act del 1798 per deportare i clandestini. Trump ha accusato Boasberg di “fare tutto ciò che è in suo potere per usurpare il potere della presidenza”, definendolo un giudice “sconosciuto” e “in cerca di pubblicità”.
La richiesta alla Corte Suprema
Trump ha esortato il presidente della Corte Suprema, John Roberts, e la Corte stessa a “risolvere questa situazione tossica e senza precedenti immediatamente”, avvertendo che, in caso contrario, il Paese si troverà in “guai molto seri”. Ha ribadito la necessità di consentire al presidente di agire rapidamente e con decisione su questioni come il rimpatrio di criminali pericolosi.
Un attacco alla separazione dei poteri?
Le dichiarazioni di Trump sollevano interrogativi sulla sua comprensione del principio di separazione dei poteri, un pilastro del sistema democratico statunitense. La magistratura svolge un ruolo fondamentale nel controllare l’esecutivo e nel garantire che le leggi siano applicate in modo equo e conforme alla Costituzione. Le accuse di Trump di “usurpazione di potere” e “radicalismo di sinistra” sembrano mirare a delegittimare il ruolo dei giudici e a minare la fiducia del pubblico nel sistema giudiziario.