
Smentita delle tensioni con Meloni
Durante un intervento in videocollegamento alla scuola di formazione politica della Lega, Matteo Salvini ha affrontato le recenti speculazioni riguardanti presunte tensioni con la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Ieri ho parlato al telefono con il vicepresidente americano Vance e ho letto alcuni giornali che parlando di guerra con Meloni”, ha esordito Salvini, per poi aggiungere con tono deciso: “siamo su scherzi parte, non è giornalismo”. Il leader della Lega ha bollato tali ricostruzioni come “retroscena inesistenti e surreali”, smentendo categoricamente qualsiasi attrito con la Premier.
L’elogio a Trump per la pace in Ucraina
Salvini ha poi spostato l’attenzione sul conflitto in Ucraina, focalizzandosi sul ruolo di Donald Trump nel promuovere la pace. Riferendosi a un incontro avvenuto alla Casa Bianca con Trump, Vance e Zelensky, Salvini ha affermato: “Quei dieci minuti alla Casa Bianca con Trump, Vance e Zelensky hanno segnato un cambiamento totale del modus operandi: al di là di qualsiasi possibile critica, è oggettivo che Trump in due mesi sta facendo più per la pace di quello che altri hanno fatto in anni, anni e anni. Non lo dico perché mi metto il cappellino o la maglietta: è oggettivo”.
Un appello per un clima di disarmo e pacificazione
Il leader della Lega ha sottolineato l’importanza di un rinnovato clima di disarmo e pacificazione, auspicando un impegno concreto per sostenere il processo di pace. “La pace è un bene supremo da cui discende il benessere economico”, ha dichiarato Salvini, aggiungendo: “Dobbiamo stare vicini a questo rinnovato clima di disarmo e pacificazione, bisogna aiutare, accompagnare questo benedetto processo di pace, senza parlare di carri armati o 800 miliardi…”. Salvini ha quindi espresso la necessità di concentrarsi su soluzioni diplomatiche e negoziali, abbandonando la retorica bellica e gli ingenti investimenti in armamenti.
Valutazioni sul discorso di Salvini
Le dichiarazioni di Salvini, sebbene nette nella smentita di dissidi interni e nell’elogio a Trump, sollevano interrogativi sulla strategia politica della Lega in un contesto internazionale complesso. L’enfasi sulla pace e sul disarmo, pur condivisibile, richiede un’analisi più approfondita delle dinamiche geopolitiche in atto e delle possibili implicazioni per la sicurezza nazionale e gli equilibri internazionali.