
Un David di Donatello a 21 anni: l’inizio di un percorso
Pippo Mezzapesa, regista pugliese di talento, ha sorpreso i partecipanti del concorso di Cortinametraggio con una masterclass incentrata sull’importanza dei cortometraggi per chi aspira a lavorare nel mondo del cinema. Mezzapesa, che ha vinto il David di Donatello a soli 21 anni proprio grazie a un cortometraggio, ha sottolineato come questa forma espressiva sia un passaggio cruciale per i giovani cineasti. “Tutto cominciò con i corti con cui vinsi il David di Donatello a 21 anni e a distanza di anni penso ancora che sia un passaggio indispensabile per chi voglia cominciare a fare cinema”, ha affermato il regista.
Dagli esordi autodidatta al successo con Sorrentino
La carriera di Mezzapesa è iniziata come autodidatta, dopo essere stato escluso dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Nonostante ciò, non si è scoraggiato e ha realizzato il suo primo cortometraggio, ‘Lido Azzurro’ (2002), con un budget limitatissimo. Il corto ha vinto il Festival Corto in Bra, dove Paolo Sorrentino era tra i giurati. Questo successo ha portato alla realizzazione di ‘Zinanà’ (2003), un cortometraggio in super 16 sulla storia di una banda musicale della provincia di Bari, che ha vinto a sorpresa il David di Donatello. Il legame con Sorrentino è rimasto forte nel tempo, testimoniando l’importanza di quei primi riconoscimenti.
Progetti futuri tra cinema e serie TV
Dopo la serie ‘Non è Hollywood’ per Disney, che ha affrontato con coraggio il caso di Sarah Scazzi ad Avetrana, Mezzapesa si prepara a tornare sul set per la terza stagione de ‘La legge di Lidia Poët’ con Matilda De Angelis per Netflix. Il regista continua a esplorare nuovi progetti, senza escludere la possibilità di tornare a realizzare un cortometraggio per puro divertimento, come nel caso di ‘Le Pupille’ di Alice Rohrwacher.
Consigli ai giovani autori: dire di no e difendere le proprie idee
Durante la masterclass, moderata dal critico cinematografico Francesco Alò, Mezzapesa ha offerto preziosi consigli ai giovani autori, sottolineando l’importanza di imparare a dire di no nel mondo dello spettacolo, pur accettando compromessi all’inizio. Ha raccontato un aneddoto personale, ricordando di essere stato inizialmente scartato dal Centro Sperimentale di Cinematografia, per poi essere richiamato per un importante incarico proprio da chi lo aveva giudicato “non adatto”. Questo episodio dimostra come la perseveranza e la fiducia nelle proprie capacità siano fondamentali per superare gli ostacoli e raggiungere i propri obiettivi.
Determinazione, ascolto e visione artistica: la ricetta per il successo
L’incontro si è concluso con un messaggio chiaro e incoraggiante: la determinazione, la capacità di ascolto e il coraggio di perseguire la propria visione artistica sono elementi imprescindibili per emergere nel competitivo mondo del cinema. Mezzapesa ha esortato i giovani a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a continuare a coltivare il proprio talento con passione e dedizione.
Un invito a valorizzare il formato breve
La testimonianza di Pippo Mezzapesa a Cortinametraggio sottolinea l’importanza spesso sottovalutata dei cortometraggi come trampolino di lancio per i giovani talenti. In un’epoca dominata dai contenuti veloci e immediati, il formato breve può rappresentare un’opportunità unica per sperimentare, affinare le proprie capacità narrative e farsi notare nel panorama cinematografico. L’esperienza di Mezzapesa, dai primi corti premiati al David di Donatello fino al successo con serie TV e lungometraggi, è un esempio lampante di come la passione, la determinazione e la fiducia nel proprio talento possano aprire le porte a una brillante carriera nel mondo del cinema.