
Un sentimento di speranza a quattro anni dalla tragedia
“C’è un sentimento di speranza per la ricerca della verità” anche se “sono passati più di 4 anni e ci sono tantissimi punti oscuri. Ma la fiducia è l’ultima a morire. Guai se non ci fosse fiducia”. Con queste parole, Salvatore Attanasio, padre di Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo vittima, il 21 febbraio 2021, di un attentato a Goma, ha espresso il suo sentimento durante un incontro al Pirellone di Milano, organizzato dal capogruppo del Pd al Consiglio regionale della Lombardia, Pierfrancesco Majorino. Nell’attentato persero la vita anche il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista congolese Mustapha Milambo.
Fiducia nelle istituzioni e nella giustizia
“Ci auguriamo che l’incontro di oggi sia una spinta in più affinché le istituzioni intervengano senza riserve. Abbiamo fiducia in tutti, nonostante i 4 anni, nelle istituzioni e nella giustizia. Non dimentichiamo che Luca era un uomo delle istituzioni. Come possiamo perdere fiducia?”, ha aggiunto Salvatore Attanasio, ribadendo la sua fiducia nell’operato delle autorità competenti e sottolineando il ruolo istituzionale del figlio.
L’eredità morale di Luca Attanasio
“Luca – ha proseguito Salvatore Attanasio – a distanza di 4 anni continua a seminare, lo vediamo tutti i giorni dalle manifestazioni di interesse della gente comune. Soprattutto, quello che oggi rimane di lui è il suo testamento morale e i valori per i quali lui ha sempre lottato che sono stati il faro, valori che la nostra Costituzione protegge, sono gli stessi. Questa è la grande eredità che ci ha lasciato”. Il padre ha evidenziato come l’esempio e i valori di Luca continuino a ispirare e a essere un punto di riferimento per molti.
Punti oscuri e indagini in corso
In merito ai punti da chiarire, Attanasio ha sottolineato che “alcuni sono ancora oggetto di indagine, sono nel secondo fascicolo della Procura e francamente neanche noi conosciamo i contenuti. Gli altri – ha specificato – sono tutti elementi noti nel primo atto che si è concluso con un nulla di fatto e che hanno portato, purtroppo, all’impossibilità di continuare il processo richiesto dalla Procura di Roma”. Restano quindi delle zone d’ombra e delle indagini ancora in corso per fare piena luce sull’accaduto.
Un uomo delle istituzioni al servizio del Paese
Luca “era un uomo delle istituzioni, quindi una persona che non appartiene solo alla famiglia ma all’intera collettività. Era il rappresentante dell’Italia, l’ha fatto con orgoglio, entusiasmo, coraggio e determinazione – ha concluso Salvatore Attanasio -. Abbiamo il diritto di conoscere la verità. Oggi Luca è considerato un uomo giusto. Io aggiungo, in attesa di giustizia”. Il padre ha ricordato l’impegno e la dedizione di Luca Attanasio al servizio del Paese, ribadendo il diritto alla verità e alla giustizia per la sua morte.
Riflessioni sulla ricerca della verità e la memoria
La vicenda dell’omicidio di Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo in Congo continua a suscitare interrogativi e a sollecitare un impegno costante nella ricerca della verità. Le parole del padre di Luca, a quattro anni dalla tragedia, testimoniano un dolore ancora vivo ma anche una ferma volontà di non perdere la speranza nella giustizia e nelle istituzioni. È fondamentale che le indagini proseguano con determinazione per fare piena luce su quanto accaduto e per onorare la memoria di chi ha perso la vita al servizio del Paese.