
Un ricordo indelebile: la processione dei camion militari
Simona Ventura, attraverso i suoi canali social e il giornale online The Global News, ha commemorato il quinto anniversario di uno degli eventi più strazianti della pandemia di Covid-19: la processione dei camion militari che trasportavano le salme delle vittime a Bergamo. Era il 18 marzo di cinque anni fa, e quell’immagine, come afferma la conduttrice, è destinata a rimanere impressa nella memoria collettiva come simbolo della tragedia che ha colpito la città e l’intero Paese.
“Quella dei camion militari che trasportano in processione i morti di Bergamo è l’immagine del Covid che più rimarrà impressa nella nostra mente”, ha scritto Simona Ventura, sottolineando l’impatto emotivo di quella “tragica parata”.
La resilienza di Bergamo: l’ospedale costruito in sette giorni
Accanto al ricordo del dolore, Simona Ventura ha voluto celebrare anche la straordinaria resilienza dimostrata dalla comunità bergamasca. Ha ricordato, in particolare, la costruzione del primo ospedale anti-Covid in soli sette giorni, un’impresa resa possibile grazie all’impegno di “un gruppo di valorosi alpini, capitanati da Sergio Rizzini, artigiani e tifosi atalantini”.
Per la conduttrice, questo progetto rappresenta “un vero e proprio miracolo”, un esempio di come la solidarietà e la determinazione possano superare anche le sfide più difficili.
“Le sette giornate di Bergamo”: il docufilm di Simona Ventura e Giovanni Terzi
Simona Ventura, insieme a Giovanni Terzi, ha voluto immortalare questo momento storico attraverso il docufilm “Le sette giornate di Bergamo”, proiettato al Festival del Cinema di Venezia nel 2022. Il documentario racconta la genesi e la realizzazione dell’ospedale da campo, testimoniando l’eccezionale sforzo collettivo che ha permesso di dare una risposta concreta all’emergenza sanitaria.
Il film rappresenta un omaggio alla città di Bergamo e ai suoi abitanti, che hanno saputo affrontare la tragedia con coraggio e dignità.
Cinque anni dopo: un bilancio amaro
A cinque anni di distanza da quei giorni drammatici, Simona Ventura riflette sul cammino percorso: “Dopo cinque anni – conclude la conduttrice – possiamo dire di avercela fatta. Ma a quale prezzo?”.
La domanda rimane aperta, un invito a non dimenticare le sofferenze patite e a trarre insegnamento da questa esperienza per costruire un futuro più resiliente e solidale.
Memoria e Resilienza: un bilancio necessario
La commemorazione di Simona Ventura non è solo un ricordo, ma un monito. L’immagine dei camion militari è un simbolo potente di un periodo buio, ma la storia dell’ospedale costruito in tempi record dimostra la capacità umana di reagire e superare le avversità. Il docufilm rappresenta un documento prezioso per le future generazioni, affinché non dimentichino il sacrificio di chi ci ha lasciato e l’importanza della solidarietà.