
Un’indagine teatrale sull’Italia contemporanea
Dopo il successo al Teatro delle Passioni di Modena, “Uno spettacolo italiano”, firmato da Niccolò Fettarappa e Nicola Borghesi, approda all’Arena del Sole di Bologna dal 18 al 30 marzo. In questa pièce, i due artisti si confrontano con il panorama politico italiano, utilizzando il linguaggio teatrale come strumento d’indagine e di espressione. La produzione è frutto della collaborazione tra ERT, Agidi e Sardegna Teatro.
La metamorfosi di un’Italia che cambia
“Uno spettacolo italiano” dipinge un’Italia mutata, dove gli “spettacolini di sinistra” di Borghesi e Fettarappa sembrano aver perso il loro spazio. Di fronte a un mondo in cui “hanno vinto loro”, i due protagonisti, incapaci di fare altro se non teatro, si trovano a contemplare una soluzione estrema: trasformarsi in “artisti di destra”. Questa premessa paradossale innesca una riflessione profonda sul ruolo dell’arte e degli artisti nel contesto politico e sociale contemporaneo.
La norma anti-rave come punto di partenza
Niccolò Fettarappa trae ispirazione da uno dei primi provvedimenti del Governo, la controversa “norma anti-rave”, per interrogarsi sulle motivazioni che spingono a vietare proprio questo tipo di raduni. Nelle sue note di regia, Fettarappa spiega di aver cercato di ragionare come un ministro dell’interno, ricordando un passo di “Massa e Potere” di Canetti. In questo testo, Canetti descrive la massa festiva come un fenomeno in cui i partecipanti, attraverso la danza e la trasgressione, superano l’individualismo alla ricerca di una moltiplicazione della vita e del collettivo. Fettarappa suggerisce che proprio questa esperienza di massa festiva, palpitante nei rave, potrebbe essere la ragione del loro divieto.
Un rave di destra: l’allucinazione protratta
Fettarappa denuncia come la destra stia imponendo la propria “festa” da due anni, una festa che si manifesta in televisione, nelle piazze, nelle scuole, attraverso l’uso di pistole e manganelli. Questa “rave di destra”, un “trip terribile” dal quale l’autore afferma di non riuscire più a riprendersi, è la genesi di “Uno spettacolo italiano”, nato da questi anni di “protratta allucinazione”.
Un’analisi lucida e provocatoria
“Uno spettacolo italiano” si preannuncia come un’analisi lucida e provocatoria della società italiana contemporanea, capace di stimolare il dibattito e la riflessione sul ruolo dell’arte e degli artisti nel contesto politico e sociale. La scelta di affrontare temi complessi e controversi con un linguaggio teatrale innovativo e irriverente rende questo spettacolo particolarmente interessante e attuale.