
Un Inizio Difficile per il Summit UE
Il vertice Ue si apre in un contesto di forti tensioni e divisioni, con il convitato di pietra Donald Trump sullo sfondo e un’agenda complessa che spazia dal riarmo europeo agli aiuti all’Ucraina. Le iniziative politiche e i piani di finanziamento si sovrappongono disordinatamente, mentre l’Italia osserva con crescente scetticismo.
Meloni a Bruxelles: Accoglienza Migliore, Ma Nodi da Sciogliere
Giorgia Meloni arriva a Bruxelles dopo le polemiche in Italia sul Manifesto di Ventotene, trovando un’accoglienza più favorevole. Il pacchetto sulla Difesa dovrebbe ottenere il consenso dei 27, ma le divergenze emergono sui dettagli, come l’origine delle armi (europee o americane) e le risorse da utilizzare.
L’Italia Frena sul Riarmo e sul Piano Kallas
L’Italia non intende attivare la clausola di salvaguardia nazionale per la difesa e mostra scetticismo sul piano di Kaja Kallas per aiuti da 40 miliardi a Kiev, che sembra ridimensionarsi a 5 miliardi. Il piano Kallas, inoltre, pare non essere stato coordinato con la presidente Ursula von der Leyen, creando ulteriori tensioni.
Frugali vs. Debito Comune: Un Muro Invalicabile
I paesi frugali si oppongono fermamente all’emissione di eurobond per finanziare l’acquisto di armi, rimanendo ancorati al rigore di bilancio. La Germania, pur avendo allentato il freno al debito, esercita pressioni affinché tutti aumentino il contributo alla difesa.
Ucraina: Sostegno Fermo, Ma con Veto Ungherese
Nonostante la telefonata tra Trump e Putin, l’UE ribadisce il suo sostegno a Kiev, pur consapevole della diffidenza verso Putin. Il capitolo sull’Ucraina sarà approvato a 26, con una dichiarazione ad hoc del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, a causa del veto ungherese.
Il Libro Bianco sulla Difesa e il Piano ReArm Europe
La Commissione ha presentato il Libro Bianco sulla difesa, che riassume il piano ReArm Europe, con l’obiettivo di aumentare la cooperazione tra gli Stati e incentivare gli acquisti congiunti di armamenti. Si punta a raggiungere almeno il 40% di acquisti congiunti, anche attraverso lo strumento Safe.</p
Clausole ‘Made in Europe’ e Esclusioni
Per garantire il ‘made in Europe’, sono previste clausole specifiche: almeno il 65% di componenti europei per i prodotti non complessi e pieno controllo nella progettazione per quelli strategici. Stati Uniti e Regno Unito sono esclusi dal meccanismo, una decisione che ha suscitato malumori tra alcuni leader europei.
Equilibrio Precario e Sfide Future
Il summit UE evidenzia un equilibrio precario tra le diverse posizioni degli Stati membri. La necessità di rafforzare la difesa europea e sostenere l’Ucraina si scontra con le difficoltà nel trovare un accordo sui finanziamenti e sulle strategie. L’Italia, con la sua posizione prudente, sottolinea la complessità della situazione e la necessità di un approccio ponderato e coordinato.