
L’avvertimento del Brasile
Marina Silva, ministra dell’Ambiente del Brasile, ha lanciato un severo monito agli Stati Uniti riguardo alle conseguenze della decisione, presa dall’ex presidente Donald Trump, di abbandonare l’Accordo di Parigi sul Clima. Durante il programma radiofonico “Bom dia ministra”, Silva ha dichiarato che gli Stati Uniti pagheranno “un prezzo alto” per questa scelta, evidenziando come il paese sia stato recentemente colpito da numerose tragedie climatiche.
La razionalità contro l’ideologia
La ministra Silva ha sottolineato come, al di là delle ideologie politiche, la difesa della vita e degli interessi economici dei cittadini dovrebbe essere prioritaria. “I cittadini statunitensi potranno anche identificarsi a livello ideologico, ma non vorranno certo vedere i propri affari e le proprie esistenze minacciate da una posizione politica in contrasto con la cosa più razionale che c’è: la difesa della vita”, ha affermato.
Una sfida per i Paesi impegnati
A pochi mesi dalla Cop30, che si terrà in Brasile, Marina Silva ha riconosciuto che il ritiro degli Stati Uniti rappresenta una sfida per i paesi che sono rimasti fedeli all’accordo. Questi paesi, secondo la ministra, dovranno “impegnarsi il doppio per rispettare gli obblighi”. Tuttavia, Silva ha espresso ottimismo, sottolineando che “stiamo già sperimentando gli effetti del cambiamento climatico, con eventi estremi in tutto il mondo”, e che siamo in “un momento cruciale per mettere in pratica ciò che è stato discusso e deliberato negli ultimi 33 anni”.
Il contesto globale
L’Accordo di Parigi, firmato nel 2015, rappresenta un impegno globale per limitare l’aumento della temperatura media mondiale ben al di sotto dei 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 gradi Celsius. Il ritiro degli Stati Uniti, una delle maggiori economie mondiali e uno dei principali emettitori di gas serra, ha rappresentato un duro colpo per l’efficacia dell’accordo.
Le conseguenze del cambiamento climatico
Gli eventi estremi a cui fa riferimento Marina Silva includono ondate di calore record, siccità prolungate, incendi devastanti, inondazioni e tempeste sempre più intense. Questi eventi non solo causano danni economici ingenti, ma mettono anche a rischio la vita di milioni di persone e minacciano la stabilità degli ecosistemi.
Un appello alla responsabilità
Le parole di Marina Silva sono un chiaro appello alla responsabilità globale di fronte alla crisi climatica. Il ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi ha rappresentato un passo indietro significativo, ma la crescente consapevolezza degli impatti del cambiamento climatico potrebbe spingere il paese a rivedere la propria posizione e a rientrare nell’accordo. La Cop30 in Brasile sarà un’occasione cruciale per rilanciare l’impegno globale e accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.