
Un’iniziativa di Artamica APS con il sostegno di Brera
Il progetto ‘Superfici dell’Immaginazione’, fortemente voluto da Alessandro Pellarin, fondatore e presidente dell’ente no profit Artamica APS, ha preso vita grazie al sostegno e alla promozione della pinacoteca di Brera. L’iniziativa coinvolge una decina di detenuti prossimi al fine pena, offrendo loro un’opportunità di espressione artistica e di reinserimento sociale.
Detenuti-artisti tra arte e reinserimento
I partecipanti al progetto, tutti in Articolo 21 e quindi autorizzati a uscire dall’istituto per motivi di lavoro o reinserimento, hanno avuto l’opportunità di visitare la pinacoteca di Brera, accompagnati dal direttore generale Angelo Crespi. Un’esperienza che si ripeterà il 26 maggio, in occasione di una restituzione del lavoro svolto. Questa iniziativa non solo offre ai detenuti un’occasione di crescita personale e artistica, ma contribuisce anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del reinserimento sociale.
L’inaugurazione e il significato dell’opera
Il murale, che sarà inaugurato il 20 maggio, si propone di accorciare le distanze tra il mondo carcerario e la società esterna. Angelo Crespi sottolinea come “la bellezza è un valore etico, prima ancora che estetico, che offre modelli di comportamento”. Il progetto rappresenta un esempio concreto di inclusività e resilienza, trasformando un laboratorio artistico in un’opera d’arte pubblica.
L’arte optical come metafora del tempo in carcere
Il murale, ispirato all’arte optical degli anni ’60, utilizza strisce bianche e nere che si fondono, creando forme in continuo movimento. Questa scelta stilistica riflette la percezione del tempo all’interno del carcere, un luogo dove le ore si dilatano, si contraggono e si sovrappongono. L’opera trasforma questa condizione in un linguaggio visivo, con linee che si stringono, si allungano e si intrecciano, simboleggiando le vite di chi è ristretto.
Un’iniziativa che valorizza l’arte come strumento di cambiamento
Il progetto ‘Superfici dell’Immaginazione’ dimostra come l’arte possa essere un potente strumento di cambiamento sociale, offrendo ai detenuti un’opportunità di esprimersi, di sviluppare nuove competenze e di costruire un ponte verso il futuro. L’iniziativa, sostenuta da Artamica APS e dalla pinacoteca di Brera, rappresenta un esempio virtuoso di come la cultura possa contribuire a promuovere l’inclusione e la resilienza.