
Crosetto favorevole alle truppe ONU in Ucraina post-tregua
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso un’apertura cauta ma positiva riguardo alla possibile presenza di truppe delle Nazioni Unite in Ucraina. Parlando a margine del convegno Strade Sicure alla Camera, Crosetto ha dichiarato: “Se in Ucraina ci fosse la tregua e fossero accettate le truppe Onu sarebbe sicuramente una notizia positiva. Considero la presenza di una comunità internazionale una garanzia di stabilità e sicurezza in una zona che ne ha bisogno.”
Tuttavia, il Ministro ha precisato che ogni discussione in merito deve avvenire solo dopo il raggiungimento di un cessate il fuoco e la definizione di regole chiare per la tregua. “Ma discuterne prima della tregua o che ci siano le regole della tregua diventa molto difficile”, ha aggiunto.
L’Italia pronta a partecipare, ma la decisione spetta al Parlamento
Crosetto ha sottolineato la tradizionale partecipazione dell’Italia alle missioni di pace delle Nazioni Unite: “Nelle missioni di pace Onu l’Italia c’è sempre stata”. Ha però precisato che l’eventuale invio di truppe italiane in Ucraina sarà una decisione che dovrà essere presa dal Parlamento, qualora se ne presenti la necessità.
La dichiarazione del Ministro apre uno spiraglio sulla possibile partecipazione italiana a future operazioni di peacekeeping in Ucraina, ma ribadisce la necessità di un mandato parlamentare e di una situazione di relativa stabilità sul campo.
Netto rifiuto all’esercito europeo: cooperazione sì, fusione no
Parallelamente all’apertura sull’ONU, Crosetto ha ribadito la sua ferma opposizione alla creazione di un esercito europeo unificato. “L’Europa non può avere un suo esercito, i trattati europei lo escludono”, ha affermato il Ministro.
Crosetto ha chiarito che la difesa europea deve basarsi sulla cooperazione e l’interoperabilità tra le forze armate dei singoli paesi membri, sul modello della NATO. “Le forze armate europee sono come le forze armate della Nato: la Nato non ha un suo esercito ma la somma delle forze armate dei paesi che la compongono quindi la futura difesa europea non può che essere formata dalla somma dell’esercito italiano, tedesco, la francese, spagnolo, tutte insieme come nella Nato dove riescono a interoperare”.
Equilibrio tra impegno internazionale e sovranità nazionale
Le dichiarazioni di Crosetto riflettono un approccio cauto e pragmatico alla crisi ucraina. Da un lato, si riconosce l’importanza di un impegno internazionale per garantire la stabilità e la sicurezza nella regione, aprendo alla possibile partecipazione italiana a future missioni ONU. Dall’altro, si ribadisce la centralità del Parlamento nelle decisioni di politica estera e di difesa, e si sottolinea l’importanza di preservare la sovranità nazionale in materia di difesa, opponendosi alla creazione di un esercito europeo centralizzato. L’equilibrio tra questi due aspetti appare fondamentale per definire una posizione italiana coerente e responsabile nel contesto internazionale.