
Un talento precoce sbocciato a Cannes
Il cinema francofono è in lutto per la scomparsa di Émilie Dequenne, attrice belga deceduta ieri a Parigi all’età di 43 anni. La sua carriera era iniziata in modo fulminante con il film “Rosetta” dei fratelli Dardenne, un’interpretazione che le valse il premio come miglior attrice al Festival di Cannes nel 1999, quando non aveva ancora compiuto diciotto anni. Un riconoscimento prestigioso che l’ha proiettata nel firmamento del cinema internazionale.
La lotta contro la malattia e l’ultimo saluto
Nell’ottobre del 2023, Émilie Dequenne aveva reso pubblica la sua malattia, una rara forma di cancro della corteccia della ghiandola surrenale. Negli ultimi giorni, a causa del peggioramento delle sue condizioni, era stata ricoverata all’ospedale parigino “Gustave Roussy”, dove ha trascorso le ultime ore nel reparto di cure palliative. La sua scomparsa ha suscitato un’ondata di commozione e ricordi nel mondo del cinema.
Il ricordo dei fratelli Dardenne e di Thierry Frémaux
Luc Dardenne ha ricordato Émilie come un'”angelo, falciata mentre era in pieno volo”, sottolineando la sua costante disponibilità per nuovi progetti e la sua passione per il set. Thierry Frémaux, delegato generale del Festival di Cannes, ha evidenziato come raramente un’attrice abbia segnato la storia del festival come Émilie Dequenne con “Rosetta”, descrivendola come una figura di ribellione sullo schermo e di dolcezza nella vita.
Una carriera eclettica oltre “Rosetta”
Nonostante il successo precoce, Émilie Dequenne temeva di rimanere intrappolata nel ruolo di Rosetta. La sua carriera, infatti, si è arricchita di una cinquantina di film, spaziando tra generi e ruoli diversi. Tra i titoli più significativi si ricordano “La fille du RER” di André Téchiné, “Il patto dei lupi” di Christophe Gans e “Sarà il mio tipo?” di Lucas Belvaux, dove interpretava una parrucchiera appassionata di musica leggera e karaoke. Un percorso artistico che testimonia la sua versatilità e il suo desiderio di mettersi costantemente alla prova.
Omaggi commossi dal mondo del cinema e della politica
Numerosi sono stati gli omaggi commossi da parte di colleghi e personalità del mondo della cultura. Juliette Binoche ha ringraziato Émilie Dequenne per aver condiviso la sua malattia “con tanto ardore e generosità”, mentre la ministra della Cultura, Rachida Dati, ha sottolineato come il cinema francofono perda, troppo presto, un’attrice di talento che aveva ancora tanto da offrire. La sua ultima apparizione pubblica risale allo scorso maggio, al Festival di Cannes, dove era apparsa al braccio del marito, l’attore Michel Ferracci, per celebrare i 25 anni di “Rosetta” e presentare il suo ultimo film, “Survivre”.
Un’eredità di talento e umanità
La scomparsa di Émilie Dequenne lascia un vuoto incolmabile nel panorama cinematografico. La sua interpretazione intensa e commovente in “Rosetta” ha segnato un’epoca, portando alla luce le difficoltà e le fragilità di una generazione. Al di là del successo professionale, Émilie Dequenne ha dimostrato una grande forza d’animo e generosità nel condividere la sua esperienza con la malattia, diventando un esempio di coraggio e dignità. Il suo talento e la sua umanità resteranno per sempre impressi nella memoria di chi l’ha conosciuta e ammirata.