
Manifestazioni di massa e promesse di cambiamento
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha infiammato la Plaza de Bolívar a Bogotà, dichiarando che le manifestazioni che hanno scosso il paese segnano l’inizio di un processo cruciale: un referendum popolare. In questo referendum, ha promesso, sarà il popolo a decidere i cambiamenti che desidera per la Colombia. “Rimanete convocati, inizia la consultazione popolare. La mobilitazione è permanente e crescente”, ha affermato Petro, sottolineando l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nel futuro politico del paese.
Accuse ai sindaci e difesa della Costituzione
Durante il suo discorso di 32 minuti, Petro non ha risparmiato critiche ai sindaci di Bogotá, Medellín, Cali, Bucaramanga e Cartagena. Li ha accusati di calpestare “la Costituzione del ’91 fatta dal popolo” cercando di ostacolare le manifestazioni. La decisione di questi sindaci di non concedere il giorno libero e di minacciare sanzioni per chi si fosse assentato dal lavoro ha suscitato l’indignazione del presidente, che ha visto in questo un attacco diretto ai diritti costituzionali dei cittadini.
Un fronte unito per il cambiamento
Le manifestazioni sono state organizzate da un ampio schieramento di forze sociali e politiche, tra cui sindacati, partiti di governo, organizzazioni indigene e studenti delle istituzioni pubbliche. La scintilla che ha acceso la protesta è stata l’affossamento al Senato della riforma del lavoro promossa dall’Esecutivo. Questo evento ha unito diverse voci in un coro di richieste di cambiamento e ha rafforzato la determinazione di Petro a portare avanti la sua agenda politica attraverso la partecipazione popolare.
Petro evoca Bolívar e promette fedeltà al popolo
Citando Simón Bolívar, il padre fondatore della Colombia, Petro ha affermato che “quando la tirannia contro il popolo si impone, il popolo deve ribellarsi con la maggiore forza possibile”. Ha poi ribadito il suo impegno a non tradire il popolo colombiano, arrivando a dire che preferirebbe morire piuttosto che rinnegare il mandato popolare. “Noi, il governo eletto dal popolo, il Presidente della Repubblica eletto dal popolo, non tradiremo il popolo e prima di farlo usciremo morti in una bara”, ha dichiarato con enfasi.
Attacchi al parlamento e al potere del denaro
Nel finale del suo intervento, Petro ha lanciato un attacco diretto ai parlamentari che, a suo dire, hanno venduto la loro “anima al capitale” e che pregano “il dio falso denaro”. Queste parole forti riflettono la profonda spaccatura politica nel paese e la determinazione del presidente a combattere contro quelle che considera le forze oscure che ostacolano il progresso sociale e la giustizia economica.
Un paese diviso di fronte a un bivio
Le parole di Petro risuonano con forza in un paese profondamente diviso. La promessa di un referendum popolare potrebbe essere un’opportunità per dare voce ai cittadini e promuovere un cambiamento significativo, ma rischia anche di esacerbare le tensioni e polarizzare ulteriormente la società colombiana. Il futuro della Colombia è appeso a un filo, e la capacità di Petro di unire il paese e guidarlo verso un futuro più giusto e prospero sarà messa a dura prova nei prossimi mesi.