
Un’istanza per riaprire il caso Moro
A 47 anni dalla strage di via Fani, il sequestro di Aldo Moro potrebbe presentare elementi di novità. L’avvocato dei familiari delle vittime, Valter Biscotti, presenterà nei prossimi giorni un’istanza alla procura di Roma per chiedere di ascoltare Lauro Azzolini. In una delle intercettazioni disposte nel 2023 per un’inchiesta su un altro episodio legato alle Br – avvenuto in Piemonte – l’ex terrorista fa il nome di un’altra persona presente sul luogo del rapimento e della strage il 16 marzo 1978, un soggetto mai indagato per quei fatti.Un nome su cui le famiglie dei cinque uomini della scorta di Moro, morti per mano delle Br 47 anni fa, ora vogliono sapere di più. L’avvocato di Azzolini, Davide Steccanella, ha dichiarato di non voler commentare le iniziative di Biscotti in procedimenti di cui peraltro non si occupa.
Il collegamento con l’inchiesta sulla Cascina Spiotta
Le novità che presto finiranno sul tavolo dei magistrati di piazzale Clodio sono collegate all’inchiesta sul caso della Cascina Spiotta di Arzello, nell’Alessandrino, il luogo dove il 4 giugno 1975 ci fu uno scontro a fuoco tra i brigatisti e le forze dell’ordine per la liberazione dell’imprenditore vinicolo Vittorio Vallarino Gancia. Nella sparatoria rimasero uccisi l’appuntato Giovanni D’Alfonso e la brigatista Margherita Cagol, moglie di Renato Curcio.L’inchiesta, nata nel 2021 in seguito all’esposto del figlio di D’Alfonso, Bruno, ha chiuso le indagini preliminari a febbraio dello scorso anno. Nel fascicolo sono finite anche le intercettazioni effettuate dal Ros di Torino sulle persone indagate, tra cui proprio Azzolini. Nelle sue conversazioni telefoniche, l’ex brigatista ha fatto cenno anche all’agguato di via Fani tirando in ballo un nuovo soggetto finora mai indagato.
Le richieste dell’avvocato Biscotti
“Chiedo ai magistrati della Procura di Roma di effettuare verifiche su una intercettazione del marzo del 2023 e citata in un rapporto del Ros in cui l’ex brigatista Lauro Azzolini fa riferimento ad ‘altro soggetto’ presente a via Fani quel giorno e mai indagato per quei fatti”, ha dichiarato l’avvocato Biscotti. “Mi chiedo che fine abbia fatto l’inchiesta della giornalista Simona Zecchi con la quale ha segnalato una intercettazione tra Azzolini e un’altra persona dove dice chiaramente che in via Fani c’era anche un altro soggetto mai indagato. I pm di piazzale Clodio in primo luogo verifichino se sia davvero Azzolini il soggetto intercettato”.Biscotti ha aggiunto: “Visto che l’ex brigatista, che a distanza di 50 anni si dichiara ‘sofferente’ per le sue azioni del passato, mi domando se non sia il caso che gli inquirenti lo convochino per ascoltarlo al fine di aprire una nuova indagine sulla possibile presenza di altri killer in via Fani, mai individuati”.
Il ricordo della strage
Intanto l’Italia intera ha voluto ricordare il giorno dell’agguato di via Fani, che portò poi all’omicidio di Aldo Moro. Dal presidente del Senato Ignazio La Russa al capo della Polizia, Vittorio Pisani, tutti hanno voluto omaggiare le vittime della strage di 47 anni fa sulla quale, ancora oggi, aleggiano ancora troppe ombre.
Prospettive e implicazioni future
La riapertura del caso Moro, a distanza di quasi cinquant’anni, solleva interrogativi importanti sulla persistenza di zone d’ombra in uno degli eventi più traumatici della storia italiana. L’emersione di nuove testimonianze e indizi potrebbe portare a una revisione delle verità consolidate, offrendo nuove prospettive sulla dinamica dei fatti e sulle responsabilità coinvolte. Tuttavia, è fondamentale affrontare queste indagini con rigore e cautela, evitando speculazioni e strumentalizzazioni che potrebbero offendere la memoria delle vittime e alimentare divisioni nella società. La ricerca della verità deve essere guidata da un’etica della responsabilità e dalla volontà di fare luce su un passato doloroso, per contribuire a una maggiore consapevolezza e pacificazione nel presente.