
Un dialogo tra contemporaneo e Rinascimento nel cuore di Firenze
Firenze si prepara ad accogliere una nuova ondata di arte contemporanea con la mostra dedicata allo scultore inglese Thomas J Price, inaugurata il 14 marzo. L’esposizione, intitolata “Thomas J Price in Florence”, curata da Sergio Risaliti, si snoda attraverso alcuni dei luoghi più emblematici della città: Palazzo Vecchio, il Museo del Novecento e, soprattutto, Piazza della Signoria, dove una monumentale installazione è stata appositamente commissionata.
Dopo le esperienze espositive di artiste del calibro di Jenny Saville, Rachel Feinstein e Louise Bourgeois, Firenze continua a proporsi come un crocevia di tendenze artistiche, un luogo dove il passato dialoga con il presente e guarda al futuro. La mostra di Price si inserisce in questo solco, offrendo una riflessione sull’uomo contemporaneo e sulle sfide che lo caratterizzano.
Time Unfolding: una presenza inattesa in Piazza della Signoria
Il cuore pulsante della mostra è rappresentato da “Time Unfolding”, una scultura in bronzo con patina d’oro alta quasi quattro metri, che raffigura una giovane donna nera intenta a guardare il suo telefono cellulare. L’opera, che poggia direttamente sulle pietre della piazza senza l’ausilio di un basamento, crea un contrasto suggestivo con l’architettura rinascimentale circostante, invitando lo spettatore a interrogarsi sul ruolo della tecnologia e sulla rappresentazione della diversità nella società odierna.
Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, descrive “Time Unfolding” non come una provocazione, ma come “una presenza inattesa, ma reale che si connette tuttavia con il processo di stratificazione artistica, una qualità specifica di piazza Signoria”. L’opera, secondo Risaliti, rappresenta una staffetta tra linguaggi e stili, un segno che la storia dell’arte continua a evolversi, accettando e anticipando i cambiamenti del presente cosmopolita.
Palazzo Vecchio e il Museo del Novecento: un percorso tra scultura tradizionale e riflessioni sul potere
Oltre all’installazione in Piazza della Signoria, la mostra si articola negli spazi di Palazzo Vecchio e del Museo del Novecento. A Palazzo Vecchio, Price utilizza materiali scultorei tradizionali come il bronzo e il marmo per creare figure immaginarie che stimolano una riflessione sugli atteggiamenti preconcetti nei confronti del potere e del valore.
Le opere esposte al Museo del Novecento completano il percorso espositivo, offrendo una panoramica più ampia sulla produzione artistica di Price e sulle sue indagini sul corpo umano, l’identità e la rappresentazione sociale.
Firenze: un palcoscenico per l’arte contemporanea
La sindaca Sara Funaro sottolinea come Firenze si confermi “crocevia di nuove tendenze, città dal grande passato capace di guardare al presente e al futuro”. L’assessore alla cultura Giovanni Bettarini evidenzia come la mostra offra una “riflessione sull’uomo e sulla persona” che si distribuisce in tutta la città.
Con la mostra di Thomas J Price, Firenze si propone ancora una volta come un palcoscenico privilegiato per l’arte contemporanea, un luogo dove il dialogo tra passato e presente genera nuove prospettive e stimola la riflessione critica.
Un’opera che invita alla riflessione
L’opera di Thomas J Price a Firenze si inserisce in un dibattito più ampio sul ruolo della scultura pubblica e sulla sua capacità di interagire con il contesto urbano e sociale. La scelta di rappresentare una giovane donna nera con un telefono cellulare in Piazza della Signoria, un luogo simbolo della storia e della cultura fiorentina, non è casuale. L’artista sembra voler interrogare lo spettatore sui temi dell’identità, della tecnologia e della rappresentazione, invitandolo a confrontarsi con le contraddizioni e le sfide del mondo contemporaneo.