
Il contesto delle intercettazioni
Nel 2007, Chiara Poggi fu tragicamente uccisa a Garlasco, in un caso che ha scosso l’opinione pubblica. Le indagini iniziali si concentrarono su diverse piste, inclusa quella di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Otto anni dopo, la Procura di Pavia decise di intercettare i telefoni e l’auto della famiglia Sempio, nel tentativo di trovare elementi utili a chiarire la sua posizione.
Le intercettazioni come elemento a discarico
Le intercettazioni ambientali di Andrea Sempio, in particolare una conversazione con il padre di ritorno dalla Procura, rivelarono che i due avevano fornito versioni leggermente diverse sul ritrovamento di uno scontrino del parcheggio. Questo scontrino, secondo Sempio, dimostrava la sua presenza a Vigevano al momento dell’omicidio, escludendolo dalla scena del crimine a Garlasco.
Nel 2017, i pubblici ministeri Mario Venditti e Giulia Pezzino conclusero che le intercettazioni dimostravano la totale estraneità di Sempio ai fatti e la genuinità delle sue dichiarazioni e di quelle dei suoi genitori. Secondo i PM, nelle conversazioni non emergevano riferimenti a dichiarazioni concordate o a circostanze occultate, ma solo commenti sulla vicenda processuale e sul linciaggio mediatico subito dal figlio.
La riapertura dell’inchiesta e la rilettura delle intercettazioni
Nonostante l’archiviazione del caso per Sempio nel 2017, la Procura ha deciso di riaprire l’inchiesta. Oltre a comparare il DNA di Sempio con quello trovato sul corpo di Chiara e a rianalizzare impronte e reperti, gli inquirenti intendono rileggere attentamente le intercettazioni dell’epoca e le testimonianze raccolte. Sono stati acquisiti anche nuovi verbali, tra cui quello del fratello di Chiara Poggi.
L’obiettivo della Procura è di riesaminare ogni dettaglio del caso alla luce di nuove tecnologie e metodologie investigative, senza tralasciare alcun elemento che possa portare alla verità sull’omicidio di Chiara Poggi.
Considerazioni sulla riapertura del caso
La riapertura del caso di Garlasco, a distanza di anni, evidenzia la complessità delle indagini e la persistente necessità di fare luce su un evento tragico. La decisione di riesaminare le intercettazioni, considerate in precedenza un elemento a discarico, dimostra la volontà di non lasciare nulla di intentato nella ricerca della verità. Sarà fondamentale valutare attentamente tutti gli elementi raccolti, sia quelli già noti che quelli nuovi, per arrivare a una conclusione definitiva e, auspicabilmente, portare giustizia a Chiara Poggi e alla sua famiglia.