
Un raduno di contestazione a Copacabana
L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha scelto la celebre spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro, come palcoscenico per un acceso confronto con la magistratura del suo paese. Durante una manifestazione da lui stesso convocata, Bolsonaro ha espresso forti critiche nei confronti dei giudici della Corte Suprema (Stf), accusandoli di volerlo condannare. “Io sarò un problema per loro, arrestato o morto”, ha dichiarato, alimentando ulteriormente le tensioni politiche nel paese.
Accuse e invettive
Prima dell’intervento di Bolsonaro, il pastore evangelico Silas Malafaia ha infiammato la folla con accuse pesanti contro il giudice Alexandre de Moraes, definendolo “un criminale e un dittatore”. Flávio Bolsonaro, figlio dell’ex presidente, ha promesso di “sconfiggere l”alessandrismo’”, un termine da lui coniato per attaccare il medesimo giudice. Questi interventi hanno contribuito a creare un clima di forte contestazione nei confronti del sistema giudiziario brasiliano.
La difesa dei sostenitori e la richiesta di amnistia
Bolsonaro ha espresso solidarietà ai suoi sostenitori che hanno chiesto asilo in altri paesi dopo l’assalto al palazzo presidenziale, al Parlamento e alla Corte Suprema dell’8 gennaio 2023. Definendoli “innocenti” e sostenendo che “non hanno commesso alcun atto di malvagità”, ha chiesto a gran voce l’amnistia per tutti i coinvolti in quegli eventi.
Un’affluenza inferiore alle aspettative
Nonostante le aspettative di Bolsonaro di radunare un milione di persone, l’affluenza a Copacabana è stata stimata in diverse migliaia di partecipanti. Tuttavia, i sostenitori presenti si sono fatti sentire con cori a favore di Bolsonaro, slogan come “ritorna mito” e attacchi all’attuale presidente Lula, con l’invito “Lula, il tuo posto è in prigione”.
Un tour di manifestazioni in vista
La manifestazione di Copacabana è solo la prima di una serie di eventi che Bolsonaro ha in programma in tutto il Brasile. Un’altra manifestazione è prevista a San Paolo il 6 aprile, mentre il 25 marzo si saprà se la Corte Suprema deciderà di incriminare Bolsonaro in sede penale per il presunto tentativo di colpo di stato di oltre due anni fa.
Un Brasile diviso
La manifestazione di Bolsonaro a Copacabana evidenzia la profonda polarizzazione politica che ancora divide il Brasile. Le accuse contro la magistratura e la difesa dei sostenitori coinvolti nell’assalto ai palazzi istituzionali dimostrano la volontà dell’ex presidente di mantenere alta la tensione e di continuare a mobilitare la sua base elettorale. Resta da vedere quali saranno gli sviluppi futuri di questa vicenda e come influenzeranno la stabilità politica del paese.