
Un ultimo saluto tra onore e amarezza
La chiesa dei Santi Eusebio e Maccabei di Garbagnate si è riempita per l’ultimo saluto a Carmine Gallo, Commissario capo della Polizia di Stato per trent’anni, scomparso improvvisamente il 9 marzo scorso mentre si trovava agli arresti domiciliari. Tre lunghi applausi hanno accompagnato il feretro di quello che per molti è stato un ‘superpoliziotto’, ma il cui nome è stato recentemente legato all’inchiesta ‘Equalize’ sullo spionaggio illegale.
Esequie nel ricordo di una carriera straordinaria
Un clima di grande ammirazione ha pervaso la cerimonia funebre, con tanti amici ed ex colleghi presenti per onorare la memoria di un uomo che ha segnato la storia della polizia italiana. Gallo è stato al centro di casi cruciali, dalla lotta alla criminalità ordinaria e organizzata, ai sequestri di Cesare Casella e Alessandra Sgarella, dall’omicidio di Maurizio Gucci al serial killer Michele Profeta, dal pentimento di Saverio Morabito alla strage di Duisburg. “Le tue imprese sono diventate leggenda per generazioni di poliziotti”, ha detto un collega durante la commemorazione.
Il dolore della famiglia e le ombre del complottismo
In prima fila, la moglie, il figlio, anch’egli poliziotto, e la figlia, con la divisa sulle spalle, hanno espresso il loro dolore. “Hanno parlato in troppi cercando di farci abbassare la testa – ha detto la figlia in un discorso accorato – ma noi non l’abbiamo avuta mai più alta di così. Eri tormentato da complottismi e delusioni, e mentre tutti giocavano questo gioco tu te ne sei andato”. Parole che riflettono il tormento interiore che ha accompagnato gli ultimi giorni di Gallo, segnati dall’inchiesta che lo vedeva coinvolto.
Morte naturale e attesa per gli esami tossicologici
L’autopsia ha confermato una morte naturale per infarto, ma si attendono ancora gli esiti degli esami tossicologici ordinati dall’autorità giudiziaria. Carmine Gallo sarebbe dovuto comparire davanti al Tribunale del Riesame il 19 marzo, un appuntamento che non potrà più onorare.
Un bilancio complesso tra luci e ombre
La figura di Carmine Gallo incarna la complessità del lavoro investigativo, dove successi eclatanti e zone d’ombra possono coesistere. La sua eredità rimane un tema di riflessione, un monito sulla fragilità della reputazione e sulla necessità di un’indagine approfondita sui fatti che lo hanno coinvolto.