
Controllo statale e delazione digitale: la strategia iraniana contro le donne
Secondo il rapporto dell’ONU, i funzionari della sicurezza iraniana hanno implementato una strategia di “controllo sponsorizzato dallo Stato”. Questa strategia incoraggia i cittadini a utilizzare app telefoniche per denunciare le donne che presumibilmente violano il codice di abbigliamento. Le segnalazioni possono avvenire in veicoli privati, taxi e persino ambulanze, con controlli particolarmente intensi a Teheran e nell’Iran meridionale. Le conseguenze per le donne possono essere devastanti, con un hijab mal indossato che può portare ad arresti, percosse e persino stupri durante la detenzione.
Discriminazione sistematica e violenza: la realtà delle donne iraniane
Il rapporto sottolinea che, a due anni e mezzo dall’inizio delle proteste del settembre 2022, in seguito alla morte di Mahsa Amini, le donne e le ragazze in Iran continuano a subire discriminazioni sistematiche, sia nella legge che nella pratica. Queste discriminazioni pervadono ogni aspetto della loro vita, in particolare per quanto riguarda l’applicazione dell’hijab obbligatorio. Le autorità iraniane utilizzano tecnologie avanzate per monitorare e punire le donne che non si conformano al codice di abbigliamento. All’Università Amirkabir di Teheran, ad esempio, è stato installato un software di riconoscimento facciale per identificare le donne che non indossano l’hijab all’ingresso. Inoltre, le telecamere di sorveglianza sulle strade principali vengono utilizzate per individuare le donne senza velo.
Violenza sessuale in custodia: un quadro allarmante
Il rapporto dell’ONU ha anche accertato ulteriori casi di violenza sessuale in custodia. Viene citato il caso di una donna arrestata che è stata picchiata selvaggiamente, sottoposta a due finte esecuzioni, violentata e poi sottoposta a uno stupro di gruppo. Questi episodi evidenziano la brutalità e la disumanità del sistema di repressione iraniano nei confronti delle donne.
Un appello alla comunità internazionale
Il rapporto dell’ONU dipinge un quadro allarmante della situazione dei diritti umani in Iran, in particolare per quanto riguarda le donne. L’uso di tecnologie intrusive per reprimere il dissenso e imporre un rigido codice di abbigliamento è inaccettabile. La comunità internazionale deve condannare fermamente queste pratiche e fare pressione sul governo iraniano affinché rispetti i diritti fondamentali delle donne e garantisca la loro sicurezza e dignità.