
La decisione della Cassazione e la reazione della vedova
La Corte di Cassazione ha stabilito che si dovrà celebrare un nuovo processo d’appello per Gabriel Natale Hjorth, uno dei due imputati per l’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. La decisione è volta a riconsiderare la pena inflitta in precedenza. In seguito alla notizia, Rosa Maria Esilio, vedova del militare, ha rilasciato un commento tramite il suo legale, l’avvocato Massimo Ferrandino, esprimendo rispetto per le sentenze ma anche profonda amarezza per l’evolversi della vicenda giudiziaria.
Il commento di Rosa Maria Esilio
“Da vedova di un valoroso servitore dello Stato rispetto le sentenze, ma tutto ciò che è accaduto dopo il primo grado non merita un mio commento”, ha dichiarato Rosa Maria Esilio. La vedova ha poi aggiunto: “Per quanto mi riguarda, il processo di mio marito si è celebrato in primo grado. Dopo 50 lunghissime udienze capii come si erano effettivamente svolti i fatti quella maledetta notte di luglio. Quella sentenza diede onore e giustizia a mio marito, così come la medaglia d’oro al valor civile che fu conferita dal Presidente Mattarella”.
Il processo di primo grado e il riconoscimento al vicebrigadiere Cerciello Rega
Nel processo di primo grado, entrambi gli imputati erano stati condannati all’ergastolo. La vedova Esilio ha sottolineato l’importanza di quel processo, durato 50 udienze, che a suo dire ha fatto piena luce sulla dinamica dei fatti e ha reso giustizia a suo marito. A Mario Cerciello Rega è stata inoltre conferita la medaglia d’oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un riconoscimento del suo servizio e del suo sacrificio.
Il contesto dell’omicidio
L’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega risale al luglio di alcuni anni fa, quando il carabiniere, insieme al collega Andrea Varriale, intervenne in borghese a seguito di una segnalazione per un presunto tentativo di estorsione. Durante l’intervento, Cerciello Rega fu aggredito e ucciso con numerose coltellate. L’evento scosse profondamente l’opinione pubblica e diede il via a un lungo e complesso iter giudiziario.
Riflessioni sulla giustizia e la memoria
La decisione della Cassazione riapre un capitolo doloroso per la famiglia Cerciello Rega e per l’Arma dei Carabinieri. Il rispetto per le sentenze è un principio fondamentale, ma è comprensibile il dolore e l’amarezza di chi ha perso un proprio caro in circostanze tragiche. La memoria del vicebrigadiere Cerciello Rega, onorato con la medaglia d’oro al valor civile, rimane un simbolo del sacrificio compiuto da chi serve lo Stato con dedizione e coraggio.