
Interrogatorio fiume per Maria Rosaria Boccia
Si è svolto a Roma un lungo interrogatorio di oltre quattro ore per l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, indagata a seguito di un esposto presentato dall’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. L’incontro con i pubblici ministeri ha portato a una riqualificazione delle accuse nei confronti della donna, con il reato di violenza o minacce a corpo politico trasformato in stalking. Rimangono in piedi le accuse di lesioni, a cui si aggiungono interferenze illecite nella vita privata e diffamazione. Inoltre, sono state contestate false dichiarazioni nel curriculum presentato per l’organizzazione di eventi.
Dettagli dell’interrogatorio e difesa dell’indagata
Maria Rosaria Boccia è entrata nella cittadella giudiziaria intorno alle 14:00 e ne è uscita alle 19:00, senza rilasciare dichiarazioni. Il suo difensore si è limitato a dire che l’indagata ha risposto a tutte le domande, fornendo le proprie circostanze. Durante l’interrogatorio, condotto dall’aggiunto Giuseppe Cascini, è stata affrontata anche la questione della ferita alla testa riportata dall’ex ministro. Boccia avrebbe negato le accuse, sostenendo che il taglio sulla fronte di Sangiuliano sarebbe stato causato da una caduta accidentale.
Le indagini e i dispositivi sequestrati
L’interrogatorio è avvenuto a distanza di mesi dalle perquisizioni nell’abitazione di Maria Rosaria Boccia a Pompei, durante le quali i carabinieri hanno sequestrato il suo cellulare, il computer e gli occhiali smart utilizzati per filmare all’interno della Camera dei Deputati. Gli inquirenti hanno atteso l’analisi approfondita di questi dispositivi, un lavoro lungo e complesso che ha richiesto diversi mesi. Il procedimento è stato avviato dopo l’esposto di Sangiuliano, presentato poche settimane dopo la mancata nomina di Boccia a consigliera del Ministero della Cultura, un evento che ha portato all’indagine per peculato e rivelazione del segreto d’ufficio nei confronti dello stesso Sangiuliano.
L’esposto di Sangiuliano e le accuse
Gennaro Sangiuliano è stato ascoltato dai pubblici ministeri riguardo al suo esposto, un documento di una dozzina di pagine in cui ha ricostruito le varie fasi del rapporto con Maria Rosaria Boccia, conosciuta nel maggio del 2024. L’ex ministro ha fornito agli inquirenti una serie di documenti, tra cui alcuni post pubblicati da Boccia sul suo profilo Instagram. Attualmente, i magistrati contestano alla 41enne due capi di imputazione principali. L’accusa di violenza e minacce a corpo politico, punibile con pene fino a 7 anni di carcere, si basa sulla presunta attività di Boccia volta a compromettere la figura politica e istituzionale di Sangiuliano, al fine di ottenere la nomina a consulente per i Grandi Eventi. Tra le azioni contestate, la pubblicazione non consensuale di foto private e manipolate all’interno del ministero, e la divulgazione frammentaria ai media e sui social media di notizie relative alla sua relazione con Sangiuliano, ai suoi rapporti con il ministero e all’accesso a documenti riservati.</p
L’aggressione a Sanremo e le lesioni aggravate
Infine, il reato di lesioni aggravate è legato a un episodio avvenuto a Sanremo nella notte tra il 16 e il 17 luglio, quando Boccia avrebbe colpito Sangiuliano, ferendolo alla testa. L’ex ministro ha immortalato la ferita in una foto.
Riflessioni sul caso Sangiuliano-Boccia
Il caso Sangiuliano-Boccia solleva diverse questioni delicate, che vanno dalle dinamiche di potere e influenza nella politica e nella cultura, fino alla gestione delle relazioni personali e professionali. La riqualificazione delle accuse in stalking suggerisce una complessità maggiore nella vicenda, che va oltre la semplice aggressione fisica. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi delle indagini per comprendere appieno la verità e le responsabilità di ciascuno.