Il commento a caldo dell’autrice Gabriella Ambrosio
Gabriella Ambrosio, autrice del libro ‘Il garbuglio di Garlasco’, pubblicato da Rubbettino nel 2022, ha commentato con queste parole la notizia della riapertura delle indagini sul caso di Garlasco: “C’era già scritto tutto nel mio libro ‘Il garbuglio di Garlasco’. Di nuovo, c’è solo il sussulto di una Procura. Ma i fatti incontestati, le perizie, i rapporti di polizia, le intercettazioni, le testimonianze che non combaciavano, le memorie e le contromemorie, i vuoti di un paese, i salti logici ingiustificati e il dubbio – il ragionevole dubbio – erano già tutti dentro questo libro, che non dava sentenze, ma diceva al lettore: le cose sono più complesse di quel che sembra”. L’autrice sottolinea come il suo libro avesse già evidenziato la possibilità di un coinvolgimento di Andrea Sempio, e come l’archiviazione della sua posizione fosse stata, a suo dire, frettolosa.
Un libro che nasce dal dubbio e mette in luce le incongruenze
L’editore sottolinea come il libro di Gabriella Ambrosio “nasceva dal dubbio e che rimaneva un libro del dubbio fino alla fine, ma metteva nero su bianco su quanto risultava dalle carte giudiziarie e accendeva un faro sulle troppe dimenticanze”. Ambrosio stessa afferma che il libro è stato scritto per un pubblico non esperto di tribunali, cercando di spiegare i passaggi più tecnici in modo accessibile. Nonostante ciò, il libro ha avuto un’ampia diffusione anche tra professionisti del settore legale.
Il processo mediatico e l’immagine di Alberto Stasi
Il libro ‘Il garbuglio di Garlasco’ non indica un colpevole né difende Alberto Stasi, ma cerca di far emergere le incongruenze e gli interrogativi irrisolti del caso. Un aspetto cruciale evidenziato nel libro è l’influenza della percezione pubblica sull’esito giudiziario. Come sottolinea l’editore, “Alberto Stasi è stato dipinto fin da subito come ‘il bocconiano dagli occhi di ghiaccio’, un’immagine che ha plasmato la percezione collettiva ben prima dell’esito giudiziario”.L’atteggiamento impassibile di Stasi, la sua rigidità nelle interviste e la sua freddezza apparente sono stati interpretati come prove di colpevolezza, oscurando elementi oggettivi come l’assenza di un movente chiaro e le contraddizioni nelle prove, come le tracce sui pedali della bicicletta.
La riapertura del caso e il ruolo del libro
La riapertura delle indagini sul caso di Garlasco, a distanza di anni dalla condanna di Alberto Stasi, dimostra che la verità sulla morte di Chiara Poggi è ancora avvolta nel mistero. Il libro di Gabriella Ambrosio, ‘Il garbuglio di Garlasco’, torna quindi ad essere un punto di riferimento per chi vuole approfondire la vicenda e farsi un’opinione informata, al di là delle sentenze e delle percezioni mediatiche.
Un’analisi critica del caso Garlasco
La riapertura del caso Garlasco, a seguito delle nuove indagini, sottolinea l’importanza di un’analisi critica e approfondita dei processi giudiziari. Il libro di Gabriella Ambrosio offre una prospettiva preziosa, mettendo in luce come la pressione mediatica e le percezioni pubbliche possano influenzare l’esito di un processo. Questo caso ci ricorda la necessità di valutare attentamente le prove e di non lasciarsi condizionare da pregiudizi o stereotipi.