
Un viaggio nell’arte giapponese attraverso il filo conduttore dell’oro
Dal 29 marzo all’8 giugno, il Castello della Rovere di Vinovo (Torino) si trasforma in un palcoscenico d’eccezione per celebrare l’arte giapponese con la mostra “Kin – Sfumature d’oro nelle arti giapponesi”. Curata da Roberta Vergagni e promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Vinovo, la mostra offre un’inedita prospettiva sull’utilizzo dell’oro nelle diverse forme espressive della cultura nipponica, dalle antiche tecniche artigianali alle più moderne sperimentazioni. Una novità di questa edizione è l’aggiunta di una sezione interamente dedicata alle stampe moderne e contemporanee, arricchendo ulteriormente il panorama artistico proposto.
Tre sezioni per esplorare la ricchezza dell’arte orafa giapponese
Il percorso espositivo si snoda attraverso tre sezioni principali, ognuna delle quali offre una chiave di lettura differente sull’uso dell’oro nell’arte giapponese. La prima sezione presenta una panoramica di manufatti realizzati con diversi materiali, dove l’oro dialoga con le tecniche di produzione artigianale tipiche del Giappone. I visitatori potranno ammirare come l’oro, in combinazione con altri materiali, esalti la maestria degli artigiani giapponesi. La seconda sezione è dedicata all’arte contemporanea e include un’opera di Takashi Murakami, figura di spicco nel panorama artistico giapponese contemporaneo. In particolare, sarà esposta la litografia “The Golden Age: Hokkyo Takashi” del 2016, un’opera che fonde la tradizione pittorica Edo con la moderna Pop art, attraverso l’uso di teschi e fiori sorridenti su uno sfondo dorato. La terza sezione mette in luce le opere della maestra calligrafa Kazuko Hiraoka e della maestra di kintsugi Aiko Zushi. Le ceramiche riparate con la tecnica del kintsugi dalla maestra Zushi incarnano una filosofia di rinascita e bellezza, dove le cicatrici diventano un valore aggiunto, simbolo di resilienza e unicità.
L’oro come elemento distintivo dell’arte giapponese
Come sottolinea la curatrice Roberta Vergagni, “Dalla foglia d’oro all’oro in polvere, la percezione si fa ora più fisica, ora più immateriale. L’uso costante dell’oro nel corso dei secoli ha affinato la percezione nei confronti di questo elemento, conducendo l’arte giapponese a una delle più sofisticate sensibilità al mondo in fatto di design nell’arte dell’oro”. L’oro, quindi, non è solo un materiale prezioso, ma un elemento che ha plasmato la sensibilità artistica giapponese, influenzando il design e la percezione estetica.
Un’iniziativa per valorizzare la cultura giapponese e il territorio vinovese
L’assessora alla Cultura Chiara Vittone commenta: “Sul Giappone si è detto e visto molto: il fascino esercitato in Europa da questo paese e dalla sua cultura sono innegabili. Abbiamo però scelto di dare un taglio differente, puntando su un progetto che offre una lettura inedita dell’arte e della cultura materiale giapponese. Il filo conduttore della mostra è quello dell’oro, in una sorta di continuità ideale con la prima mostra realizzata al Castello alcuni anni fa, Oro bianco, dedicata alle porcellane di Gioanetti”. L’assessora Vittone sottolinea inoltre che “Kin inaugura un nuovo ciclo di esposizioni” e che verranno organizzati workshop e laboratori per adulti e famiglie, con l’obiettivo di ampliare e diversificare l’esperienza espositiva, rendendo la cultura giapponese accessibile a un pubblico più ampio e valorizzando il territorio vinovese.
Un ponte tra tradizione e innovazione
La mostra “Kin – Sfumature d’oro nelle arti giapponesi” rappresenta un’occasione unica per immergersi nella ricchezza e nella complessità dell’arte giapponese, attraverso un elemento simbolico come l’oro. L’esposizione offre una panoramica completa, che spazia dalle tecniche tradizionali alle espressioni contemporanee, creando un dialogo tra passato e presente. L’iniziativa promossa dal Comune di Vinovo si distingue per l’originalità del taglio curatoriale e per l’attenzione alla valorizzazione del territorio, confermando il ruolo del Castello della Rovere come polo culturale di riferimento.