
Morales accusa il governo Arce di ostruzionismo elettorale
L’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, ha lanciato un’accusa grave contro l’attuale governo guidato da Luis Arce. Secondo Morales, il governo starebbe attivamente cercando di sabotare l’iscrizione del partito Frente para la Victoria (Fpv) alle elezioni previste per agosto. Questa manovra, a suo dire, mirerebbe a precludergli la possibilità di candidarsi alla presidenza. “Hanno intenzione di annullare la sigla del Fronte per la Vittoria,” ha dichiarato Morales attraverso i suoi canali social, “è molto evidente che il governo si è spostato a destra e i neoliberisti e gli imperialisti non vogliono che io torni alla presidenza.”
Il ricorso del tribunale elettorale e la soglia del 3%
La denuncia di Morales fa seguito alla decisione del tribunale elettorale di accogliere un ricorso contro l’iscrizione del suo nuovo partito. Il tribunale ha motivato la sua decisione sostenendo che il Fpv non avrebbe superato lo sbarramento del 3% richiesto dalla legge elettorale. Morales contesta fermamente questa valutazione, ritenendola parte di una strategia più ampia per escluderlo dalla competizione politica.
Esclusione dal Mas e accuse di sentenze illegali
La situazione politica di Morales è ulteriormente complicata dalla sua recente estromissione dal Movimiento al Socialismo (Mas), il partito che lui stesso ha fondato e guidato per oltre due decenni. Attualmente, il Mas è guidato dalla corrente del presidente Arce. Morales denuncia che la decisione del tribunale elettorale si inserisce in un contesto di sentenze “illegali e incostituzionali” che, a suo dire, hanno già ostacolato la sua candidatura in passato e permesso il “furto” del suo partito.
Accuse penali e clandestinità
Oltre alle difficoltà sul fronte elettorale, Morales deve affrontare pesanti accuse penali, tra cui una per presunto traffico di esseri umani. In relazione a questa accusa, è stato emesso un mandato di cattura che lo costringe a vivere in clandestinità nel Tropico di Cochabamba, considerato il suo feudo nell’entroterra dell’omonima provincia. La combinazione di queste sfide legali e politiche mette seriamente a rischio la sua partecipazione alle prossime elezioni presidenziali.
Un quadro politico complesso e incerto
La situazione in Bolivia si presenta estremamente complessa e incerta. Le accuse di Morales contro il governo Arce gettano un’ombra sulla trasparenza e l’equità del processo elettorale. Le divisioni interne al Mas e le accuse penali contro Morales contribuiscono a creare un clima di instabilità politica che potrebbe avere conseguenze significative per il futuro del paese. Sarà fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi futuri per comprendere appieno le dinamiche in gioco e le possibili implicazioni per la democrazia boliviana.