
La decisione della Cassazione
La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che rimette in discussione, seppur parzialmente, il caso di Gabriele Natale Hjorth, il cittadino americano coinvolto nell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. La decisione, resa pubblica nelle scorse ore, dispone un nuovo processo d’appello, il terzo, focalizzato esclusivamente sul trattamento sanzionatorio. Questo significa che i giudici saranno chiamati a valutare se la pena inflitta a Hjorth, pari a 11 anni e 4 mesi, sia congrua rispetto all’accusa di concorso anomalo in omicidio.
Responsabilità penale confermata
Un punto fermo stabilito dalla Cassazione è la conferma irrevocabile della responsabilità penale di Hjorth. Questo significa che la sua partecipazione, seppur in forma di concorso anomalo, all’evento che ha portato alla morte del vicebrigadiere Cerciello Rega è stata definitivamente accertata. Il nuovo processo d’appello non metterà in discussione questo aspetto, ma si concentrerà unicamente sulla quantificazione della pena.
Annullamento agli effetti civili e ricorso del Procuratore Generale
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso delle parti civili, annullando la sentenza di appello bis agli effetti civili sia per Hjorth che per Finnegan Lee Elder, quest’ultimo condannato in via definitiva a 15 anni e due mesi. Contestualmente, è stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Procuratore Generale, il che indica una sostanziale approvazione, da parte della Cassazione, dell’impianto accusatorio per quanto riguarda la responsabilità penale dei due imputati.
Concorso anomalo in omicidio: cosa significa?
Il “concorso anomalo in omicidio” è una figura giuridica che si configura quando un soggetto, pur non volendo direttamente la morte della vittima, partecipa a un’azione criminosa che porta a tale esito. In questo caso, si contesta a Hjorth di aver contribuito, con la sua condotta, all’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega, pur non essendo stato lui materialmente a sferrare le coltellate mortali. La rivalutazione della pena richiesta dalla Cassazione potrebbe portare a una riduzione della condanna, qualora i giudici ritenessero che il contributo di Hjorth sia stato meno determinante rispetto a quanto precedentemente stabilito.
Il contesto del caso Cerciello Rega
L’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma nel luglio 2019, ha scosso l’opinione pubblica e ha avuto un forte impatto mediatico. Il carabiniere fu ucciso con undici coltellate da Finnegan Lee Elder, durante un tentativo di recupero di una somma di denaro che i due americani ritenevano essere stata loro sottratta. L’intera vicenda è stata caratterizzata da numerosi colpi di scena e da una complessa ricostruzione dei fatti, con diverse interpretazioni sulle responsabilità dei due imputati.
Riflessioni sulla sentenza
La decisione della Cassazione di disporre un nuovo appello per Hjorth, limitatamente alla pena, evidenzia la complessità del caso Cerciello Rega e la necessità di valutare attentamente il ruolo di ciascun imputato. Pur confermando la responsabilità penale di Hjorth, la Corte riconosce la possibilità che la sua condanna possa essere eccessiva rispetto al suo effettivo contributo all’omicidio. Sarà quindi compito dei giudici del nuovo appello valutare se la pena inflitta sia proporzionata alla sua condotta, tenendo conto di tutti gli elementi emersi nel corso del processo.