
Riapertura del Processo Cascina Spiotta
Ad Alessandria, si è riaperto il processo relativo ai tragici eventi della Cascina Spiotta, risalenti al 1975. Al centro del dibattimento, Lauro Azzolini, 82 anni, ex membro delle Brigate Rosse, insieme ai capi storici Renato Curcio e Mario Moretti. Il caso, che ha segnato un’epoca di tensioni politiche e sociali in Italia, torna a far discutere l’opinione pubblica e a interrogare la giustizia.
La Dichiarazione Spontanea di Azzolini
Lauro Azzolini ha rilasciato una dichiarazione spontanea in cui ammette di essere stato presente alla Cascina Spiotta durante la sparatoria con le forze dell’ordine. Questa ammissione rappresenta un punto di svolta nel processo, poiché conferma la sua partecipazione diretta agli eventi. Tuttavia, il fulcro della sua testimonianza risiede in un documento presentato alla Procura di Torino.
Il Documento che Scagiona Curcio e Moretti
Secondo quanto riferito dagli ambienti del collegio difensivo, il documento presentato da Azzolini contiene elementi che scagionerebbero Renato Curcio e Mario Moretti dalle accuse. Il contenuto preciso del documento non è stato ancora reso pubblico, ma le prime indiscrezioni suggeriscono che Azzolini si assuma la responsabilità di azioni che potrebbero alleggerire la posizione dei due capi storici delle Brigate Rosse. La difesa si appresta a utilizzare questo documento come prova cruciale nel corso del processo.
La Questione della Preparazione
Nel documento, Azzolini afferma: “Ho sentito dire che saremmo stati istruiti e addestrati a cosa fare in quei casi, ma non è vero. Non sapevamo assolutamente cosa fare perché non era mai successo”. Questa dichiarazione solleva interrogativi sulla preparazione e l’organizzazione delle Brigate Rosse all’epoca dei fatti. L’affermazione di Azzolini suggerisce una mancanza di coordinamento e di preparazione specifica per affrontare situazioni di conflitto a fuoco, mettendo in discussione l’immagine di un’organizzazione militarmente efficiente.
Riflessioni sul Processo e la Memoria
La riapertura del processo per i fatti della Cascina Spiotta, a distanza di decenni, solleva importanti questioni sulla memoria storica e sulla giustizia. La testimonianza di Lauro Azzolini, con le sue ammissioni e le sue presunte scagionazioni, apre nuovi scenari processuali e invita a una riflessione più approfondita sugli eventi di quel periodo. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso, garantendo un processo equo e trasparente, nel rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte e nella ricerca della verità storica.