
L’ambizione di Occhiuto: una Calabria modello
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha delineato una visione ambiziosa per la sua regione durante la seconda Conferenza nazionale sui beni confiscati, tenutasi a Catanzaro. Occhiuto ha espresso il desiderio che la Calabria diventi un punto di riferimento nazionale nella gestione e nell’utilizzo dei beni e delle aziende confiscate alla criminalità organizzata, in particolare alla ‘ndrangheta.
“A me piacerebbe che la Calabria, grazie al contributo sinergico con il governo nazionale, l’Agenzia per confiscati, il sistema delle prefetture, le forze dell’ordine, potesse essere una regione capofila nella gestione e nell’utilizzo dei beni e delle aziende confiscati per dimostrare da qui che lo Stato è più forte e che solo lo Stato può garantire i diritti di tutti, a cominciare dai bambini”, ha dichiarato Occhiuto.
Investimenti regionali e semplificazione burocratica
La Regione Calabria ha previsto investimenti significativi, pari a circa 45 milioni di euro, per il recupero e la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, attraverso il coinvolgimento attivo dei Comuni. Occhiuto ha sottolineato l’importanza di semplificare le procedure burocratiche, che spesso hanno ostacolato l’utilizzo efficace di questi beni in passato.
“Abbiamo previsto anche delle procedure che rendono più semplice questo utilizzo perché spesso molte di queste attività sono state frenate da un eccesso di burocrazia: forme di semplificazione che stanno dando buoni risultati”, ha aggiunto Occhiuto.
Sinergia con il governo nazionale e lotta alla ‘ndrangheta
Occhiuto ha espresso gratitudine nei confronti del governo nazionale per l’attenzione dimostrata verso la Calabria nella scelta dei vertici delle forze dell’ordine. Ha evidenziato come un rapporto sinergico tra il ministero, il governo e le forze di polizia possa rafforzare la presenza dello Stato nella regione e contrastare efficacemente la ‘ndrangheta.
“Sono molto riconoscente nei confronti del governo nazionale perché non ha smesso di guardare alla Calabria con grande interesse nella scelta dei livelli apicali delle forze dell’ordine. Quando si crea un rapporto sinergico tra il ministero, il governo e le forze di polizia, si può dimostrare che in Calabria è lo Stato più forte della ‘ndrangheta”, ha affermato Occhiuto.
Superare il pregiudizio e attrarre investimenti
Il presidente della Regione ha affrontato il tema del pregiudizio che grava sulla Calabria, percepita da molti come una regione in cui è difficile investire a causa della presenza della criminalità organizzata. Occhiuto ha sottolineato come, al contrario, gli investimenti in Calabria siano oggi tra i più sicuri, grazie al controllo stringente delle forze di polizia e della magistratura.
“Io sono quotidianamente impegnato in una attività di attrazione di investimenti da parte di imprese nazionali e multinazionali. Posso dire che c’è un profondo pregiudizio in ordine alla possibilità di investire in Calabria. Invece gli investimenti in Calabria oggi sono quelli più sicuri”, ha dichiarato Occhiuto.
Il danno reputazionale e la lotta concreta alla ‘ndrangheta
Occhiuto ha riconosciuto il grave danno reputazionale causato dalla ‘ndrangheta alla Calabria, ma ha anche criticato chi ha utilizzato questo problema come alibi per l’immobilismo. Ha sottolineato come la lotta alla ‘ndrangheta si concretizzi attraverso la costruzione di condizioni di sviluppo e non solo attraverso la retorica.
“La ‘ndrangheta ha prodotto per la nostra regione un danno gravissimo, è stata uno spot terribile perché molti si sono convinti che in Calabria non sia possibile investire. A volte questo è diventato anche un alibi anche per chi ha governato la Calabria, che ha comunicato l’idea che nulla si potesse fare a causa della ‘ndrangheta, dimenticando forse che chi governa ha un modo per lottare concretamente contro la ‘ndrangheta, che non è quello di parlarne, ma è quello di operare costruendo condizioni di sviluppo”, ha concluso Occhiuto.
Un’opportunità per il riscatto della Calabria
L’iniziativa di Occhiuto rappresenta un’importante opportunità per il riscatto della Calabria. La gestione efficace dei beni confiscati alla mafia può generare sviluppo economico, creare posti di lavoro e ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Tuttavia, sarà fondamentale garantire la trasparenza e la legalità in tutte le fasi del processo, per evitare che questi beni finiscano nuovamente nelle mani della criminalità organizzata.